Impegno e gioia di vivere sono nel presente, sono in molti a sostenerlo, filosofi e Maestri di vari orientamenti. Nel presente c’è l’impegno del qui ed ora, della vita quotidiana, laddove si realizza il nostro vero Sé; non domani “quando avrò i soldi sufficienti, la casa, il mutuo,….il lavoro…” e nemmeno ieri: “quando ero giovane, innamorato,…..accudito…..forte, sano”.

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“L’oggi vissuto coscientemente trasforma ieri in una gioia goduta e il domani in una forte visione”. (Ken Done, artista australiano, autore delle immagini qui riprodotte).

Le giornate ‘godute’ di ieri (purtroppo anche quelle mal vissute, talvolta) fanno inevitabilmente da base al nostro presente, a come e quanto efficacemente lo edifichiamo e le nostre più o meno ‘forti visioni’ del domani possono arricchirlo di spinta, di intenzione, di determinazione. Ciò che conta è la nostra consapevolezza del presente, con tutto quello che c’è.

Come si manifesta tutto questo nella grafia?

I parametri sono molteplici: sappiamo che la zona centrale dello scritto, costituita dai corpi tondi delle lettere o dalla parte di queste ultime senza considerare le aste superiori o inferiori, rappresenta il piano del ‘reale’. Ogni letterina è immagine dello stesso Io di chi scrive, che si muove verso un Tu (la lettera successiva) per diventare a sua volta ancora Io…..l’intera parola e poi la frase, il rigo (con il suo andamento), la pagina intera (distribuzione di bianchi e neri, gestione dello spazio) e tutti i piccoli gesti (trattini, accenti, punteggiatura….) possono avere un andamento rivolto al passato, al presente o al futuro. Ogni orientamento verso la sinistra ci colloca verso il passato:

Rovesciata, Int I modo, rigida

La gestualità protesa in avanti, ci proietta invece verso il futuro, può farlo in modo più o meno ordinato:

Qui sotto slancio disordinato

Disordinata

Sotto la grafia ordinata, proiettata in avanti e ben condotta di Albert Einstein (1879-1955): 

EinsteinL’incertezza degli orientamenti (Stentata, Titubante, Tentennante) ci tiene come in sospeso, indecisi sul da farsi (vedi esempio sotto).

I trattini delle ‘t’ o di altre lettere, i puntini delle ‘i’ arretrati, dicono che, quando ci troviamo ‘al dunque’ tendiamo a procrastinare:

Grafia Brando

Qui sopra, oltre ai citati trattini arretrati, troviamo anche i segni Titubante, Tentennante, Discendente, Intozzata II modo e un forte Largo tra parole.

La consapevolezza nel presente è testimoniata da una buona gestione degli spazi (un eccessivo Largo tra lettere può minare l’efficacia operativa per troppo ragionamento), delle pendenze (meglio se armonicamente variabili, che non fisse o viceversa troppo disordinate), meglio un calibro medio che troppo piccolo o troppo grande. Meglio una pressione né troppo marcata, né troppo lieve:

ME 1 Antonia Fiorini - Versione 3

Vivere nel quotidiano richiede lucidità, ma soprattutto adattabilità, flessibilità e apertura mentale:

Fig.-1-Enrico-Fermi

 

Qui accanto la grafia del fisico italiano Enrico Fermi (1901-1954).

Fantasticare sul futuro viceversa, o rimpiangere un passato (forse un po’ ‘idealizzato’), richiede meno risorse, in un certo senso ‘costa meno’, richiede una gamma più ristretta di risorse.

Nino Bixio

Qui sopra la grafia con tratti pretenziosi e un po’ contradditori (Rovesciata e Spavalda) di Gerolamo (Nino) Bixio (1821-1873), luogotenente di Garibaldi.

firma mia per esteso

 

 

 

Per gli indici grafologici citati, scarica  o consulta il Glossario gratuito dal blog.

Forse potresti leggere anche tra i precedenti post: Simbolismo del campo grafico I, II, III, IV.

I tagli delle t: un  pizzico di volontà.