Le informazioni ottenute in ambito di Intelligenza Emotiva risultano utili non solo in famiglia o nelle relazioni affettive, ma anche in azienda e nel mondo lavorativo.

Lo studio della grafia dei partecipanti a un team può aiutare a meglio comprendere ‘le forze in gioco’, offrire spunti per migliorarne l’efficacia (il gruppo non è mai uguale alla somma dei partecipanti), definire meglio i percorsi formativi e di selezione.

Essere intelligenti emotivamente ci aiuta ad essere più flessibili e adattabili sia a livello personale, sia nel lavoro di squadra, ma anche – ad esempio – nella più fluida gestione dei rapporti coi clienti.

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La vita, oramai viene detto da più autorevoli fonti, dalla biochimica, alle neuroscienze, alla biologia, alla filosofia……chiama continuamente ad affrontare sfide e cambiamenti, anzi: la vita E’ cambiamento, non solo per gli eventi esterni cui si è chiamati ad adattarsi (modificazioni repentine dovute a lutti, crack economici, fallimenti, licenziamenti, o viceversa, promozioni, improvvisi successi), ma soprattutto in ambito intimo ed emotivo; per gestire le proprie leve motivazionali con passione, impegno e costanza, in ogni aspetto interno-esterno del quotidiano. Conoscere la propria grafia aiuta la consapevolezza, che è il  primo passo verso il cambiamento e, successivamente, porta verso l’equilibrio e una rinnovata ‘ispirazione’, o – come si dice in certi ambiti -: ‘intenzione’.

La nostra scrittura rivela quali sono i punti critici che ci espongono a stress, ansia, collusioni, incomprensioni. Indica anche quali sono le vie da rafforzare per acquisire o migliorare la nostra capacità di gestire gli stati d’animo che boicottano le nostre relazioni e il nostro successo. Uno strumento importante (e a mio avviso misconosciuto) a disposizione del singolo, dei terapeuti, della coppia, della famiglia, ma anche dell’azienda.

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