Il MAGENTA, che somiglia al FUCSIA ed è il colore privilegiato delle meditazioni qabbalistiche[1]: aiuta ad abbandonare limitanti schemi di pensiero.

Il ROSA. È il colore dei volti, rappresenta la carnalità, ma anche l’affetto e l’armonia. Ha in sé del ROSSO, reso pallido dal BIANCO e anticamente era chiamato INCARNATO, appunto, per assumere il nome del fiore romantico per eccellenza nel XVIII secolo.

Il ROSA è il colore un po’ lezioso della tenerezza, della felicità e della speranza, ma – contenendo il ROSSO – può risultare molto stimolante e mette i bambini di buon umore.

Evocando il VERDE (complementare di questa versione ‘dolce’ del ROSSO), il ROSA è un colore anti-stress, soprattutto nelle sue sfumature più miti. Spesso i bambini maschi lo evitano perché culturalmente sanno che è un colore ‘da ragazze’ (e lo è, a partire dal XVI secolo); particolarmente interessante è quindi la sua presenza nei loro disegni.

Il VIOLA è il colore attribuito al VII Chakra, porta in sé valenze di ricerca spirituale, idealismo, MA ANCHE un certo pudore: distacco dall’eccessiva materialità. Lo prediligono persone dalla forte tendenza verso la spiritualità, talvolta mistica; si tratta di studiosi, ricercatori ‘ispirati’e pieni di fascino e a tendenza seduttiva. Se presente in eccesso, esso può rendere l’intero ‘quadro‘ un po’ mesto; nel disegno può descrivere una situazione in cui il disegnatore si sente schiacciato, forse limitato da un’eccessiva domanda di responsabilità e che cerca il distacco. Questo colore incute rispetto e quasi reverenza, evoca serietà ascetica e una sorta di mistero; nella liturgia cattolica è il colore della Quaresima.

Al VIOLA, simbolicamente, è legata una buona memoria visiva. Il VIOLA è un colore FREDDO, vira al CALDO nella sfumatura MALVA, che è più rosata o rossa (e quindi: stimolante).

Il MARRONE rappresenta la terra, la concretezza, la solidità, è colore CALDO e rassicurante, ma a ‘piccole dosi’, altrimenti – come accade spesso per i colori terra-scuri – chi ne abusa nei disegni o lo realizza nelle sue tonalità più scure (FREDDE) si sente un po’ oppresso.

È universalmente percepito come il colore della nostalgia che induce o descrive atteggiamenti di accondiscendenza e apatia, a detrimento della spontaneità, poiché BRUNO e MARRONE sono colori di natura ‘passiva’, evocano modestia e povertà (il saio dei frati). Fedele nel descrive rami, alberi e arbusti e legname in generale, è poco amato dai piccoli artisti, ancora una volta in sintonia con i maestri orientali del Feng Sui, che ne raccomandano un uso parsimonioso, in quanto colore carico di  ‘vibrazioni negative’.

Oggi alcune sfumature di ‘fango’, ‘tortora’, ‘sabbia’o ‘talpa’ (traduzione del più elegante ‘taupe’), sono molto usati in arredamento, soprattutto per colorare sfondi e pareti, ma i bambini non sembrano essersene accorti e certamente non condividono questa tendenza!

[1]Gyarky Kepes, Il linguaggio della visione, Dedalo, Bari, 1971, pag 150.
Si vedano i seminari di Bioermeneutica®, un concetto sviluppato dal francese Georges Lahy, fondato sugli insegnamenti del Cabalista del XIII secolo Abraham Aboulafia.
Per saperne di più:

 

 

 

 

 

 

 

 

  • A.J. Cooper, Colour, the cosmic code, Unicorn, 2000.
  • J.W. Goete, La teoria dei colori, Il Saggiatore, Milano, 1997.
  • La storia dei colori, Luni, Milano, 1998.
  • G. Causse, Lo stupefacente potere dei colori, Ponte alle Grazie, 2015.
  • A. Hartman, Il colore dei colori, Corbaccio, Milano, 1999.
  • Max Lüscher, Colore e forma nell’indagine psicologica, Piovan Ed., Abano Terme, 1983
  • Il test rapido dei colori di Lüscher, Red ed., Milano, 2004.
  • Leonardo Marletta, L’interpretazione dei colori, ed Urano, III, 1982.
  • Dorothee Melle, Il linguaggio dei colori. Ed Pan-Libri, Milano, 1991.
  • Michel Pastoureau, Il piccolo libro dei colori, Ponte alle Grazie, Milano 2005.
    I colori del nostro tempo, Ponte alle Grazie, Milano, 2010. I colori dei nostri ricordi, Ponte alle Grazie, Milano, 2011.
  • Frédéric Portal, Sui colori simbolici, Luni editrice, Milano, 2003.
  • Andrea Rauch, L’immagine complessa. Segno, simbolo, forma, colore. Protagon, Siena, 2001.
  • Ingrid Riedel, Colori: nella religione, nella società, nell’arte e nella psicoterapia, Ed Magi, Roma, 2005.
  • Eva Séller, G. Gilli, Psicologia del color, Barcelona, 2012.
  • C. Senini, E. F. I. Sigurtà, La conoscenza del colore, Pitagora, Bo, 2004.
  • L’enigma del colore, Pitagora, Bologna, 2017.
  • A.Wauters, E.G. Thompson, Terapia dei colori, Armenia, Mi, 1998.
  • Claudio Widmann, Il simbolismo dei colori, Ed. Magi, Roma, 2004.
  • L.J.Wittgenstein, Osservazioni sui colori, Einaudi, Torino, 1981.