I COLORI CALDI sono quelli ricchi di luce, mentre i COLORI FREDDI, richiamano la notte e sono privi di luce.

I primi sono percepiti attivi, positivi e sono indicati per ambienti spaziosi, proprio perché richiamano l’attività e la ricreazione. I Colori freddi invece richiamano la passività, il riposo, il sonno e sono più indicati (nelle opportune sfumature, ovviamente) per spazi piccoli e raccolti. Li vedremo sotto, via via che elencherò le caratteristiche dei vari colori. Da notare che gli uomini hanno la capacità di vedere i colori CALDI ancora più caldi…le variabili QUINDI si moltiplicano.

Come molti certamente sapranno, sono stati studiati e indicati effetti terapeutici dei vari colori sulla vita degli esseri viventi, prendendo spunto proprio dalle loro caratteristiche fisiche, ossia che siano essi carichi o meno di luce. Sono nate vere e proprie tecniche di cromoterapia (terapia con i colori, appunto), per lenire i dolori e armonizzare la persona attraverso l’energia dei colori, con lampade, acqua, disegni e pittura, visualizzazioni.

Per alcune persone una tecnica è più adatta di altre, in armonia con la predisposizione e il gusto personale. Non è un caso che ai bambini piaccia tanto colorare, istintivamente essi ‘sentono’ che quest’attività è benefica per la loro anima (i colori hanno effetti emotivi) e per accompagnare la loro maturazione attraverso le diverse fasi dell’infanzia, consentendo loro di esprimere anche l’inesprimibile a parole.

Il BLU è il colore dell’IO (collegato al VI Chakra descritto dalla cultura Vedica) ed è bene che non manchi in un disegno, perché ci parla di fiducia, leggerezza, calma, serenità; il BLU favorisce il rilassamento, ma una sua presenza predominante nel disegno può essere un po’ ‘allagante‘ (è il colore dell’acqua, simbolo di emotività e dei sentimenti). Lo studioso e storico francese Michel Pastoureau lo definisce ‘Colore gattamorta’[1].

Il BLU è un colore FREDDO; secondo il Feng Sui è adatto per ambienti in cui si dorme o ci si rilassa e i bambini sembrano conoscerne la simbologia, lo amano, ma non eccedono nel suo uso. Tradizionalmente a questo colore si attribuisce la qualità di attenuare le ansie, portare freschezza e stabilità, ma non precisione e concentrazione-pratica. Ha fama di rilassare il sistema nervoso (talvolta troppo, provocando i ‘blues’, cioè lo stato d’animo triste e un po’ nostalgico); calma la frequenza delle pulsazioni cardiache e il respiro, in un certo senso ‘anestetizza’. Pablo Picasso (1881-1973),  profondamente scosso dalla tragica morte per suicidio dell’amico fraterno Carlos Casagemas, iniziò a tormentarsi e per colmare il proprio vuoto, tornando ossessivamente sul dramma, in quadri malinconici e inquieti che fanno ricorso a un impianto monocromatico azzurro. È l’inizio del cosiddetto «periodo blu», che si protrasse dal 1901 al 1904.

Il BLU può essere scelto per colorare l’abito di una persona, soprattutto se donna, con la quale si vive un legame profondo e armonico. Dal XV secolo, nel mondo dell’arte occidentale, la sua sfumatura di AZZURRO è diventata il colore del manto della Somma Madre, la Madonna e da allora le donne hanno iniziato a apprezzarlo. A parte questa nota, il BLU non appare fra i colori liturgici della Chiesa cattolica.

H. Rigaud: Louis XIV. Correggio: Vergine Annunziata. G. Severini: Ballerina blu.

Su una figura maschile i pantaloni blu evocano la dolce ribellione dell’epoca pionieristica del XVIII secolo e della guerra del Vietnam, in cui s’indossavano massicciamente i blue-jeans. Diventa molto amato in epoca romantica, sembra che lo stesso Goethe vestisse di BLU.

In India è il colore della pelle del Dio Krisna e per gli antichi egizi era il viatico porta-fortuna nel viaggio dei faraoni nel mondo dell’aldi là. Si tratta universalmente di un colore ‘spirituale’ (e poco ‘alimentare’); simbolo di creatività e evasione, che dona una nota di libertà e sottolinea l’armonia con l’ambiente circostante.

Il BLU (e la sua sfumatura CELESTE) è il colore del cielo e del mare e sembra essere il preferiti dagli adulti di tutto il pianeta! Molte organizzazioni internazionali l’hanno scelto per i loro emblemi (ONU, Unesco, Consiglio d’Europa), è il colore dell’Unione Europea.

Chi predilige scrivere con il blu, fa una scelta meno dura di chi ama invece il solo inchiostro nero; il blu scuro è sobrio, giovanile, calmo, profondo, narra di una natura piuttosto stabile e studiosa. La variante Turchese vi aggiunge un tocco idealista e sognatore.

(Fine II)

to be continued…

 

[1]Michel Pastoreau, 2006, pag 9