La ricerca
La ricerca si è svolta nella provincia di Udine ed ha coinvolto 984 alunni delle classi IV e V residenti nei comuni di Gemona, Tolmezzo (con Paluzza, Timau, Forni di Sopra, Cercivento, Treppo e Sutrio), Udine IV Circolo, Villa Santina (con Lauco ed Enemonzo), Buja e Cervignano del Friuli.
Obiettivo di tale ricerca era quello di quantificare la presenza di bambini con difficoltà grafomotorie, sia dal punto di vista quantitativo sia qualitativo.
È stato somministrato un dettato, uguale per tutti, su riga unica, per evitare ai bambini la difficoltà di affrontare il foglio bianco; la prova è stata inserita nella normale attività, con le penne abitualmente in uso e rispettando la velocità alla quale gli alunni sono abituati.
Gli insegnanti sono stati invitati quindi a compilare una scheda informativa (rigorosamente anonima) con i dati su sesso, mano scrivente, rendimento scolastico, nazionalità ed altre informazioni riguardanti segnalazione o sostegno del bambino. Si chiedeva inoltre di valutare se consideravano adeguate la chiarezza, la velocità e la spazialità abituali.
La valutazione del livello di disgrafia si è basata sulla scala di Disgrafia di Ajuriaguerra.
I risultati della ricerca
I bambini disgrafici corrispondono al 16%, di cui il 4% manifesta una disgrafia grave ed un 15% è a rischio disgrafia. Non sono stati inseriti nella ricerca i bambini certificati o segnalati (2%) e quelli che utilizzano abitualmente lo stampato minuscolo.
La predominanza di disgrafici, come dalla ricerca nazionale, è nettamente maschile; i casi a rischio disgrafia, cioè relativi a quei bambini che, dovendo velocizzare la scrittura alla scuola media potrebbero peggiorare l’attuale tratto grafico, corrisponde ben al 15,2 %, suddiviso senza notevoli differenze tra maschi e femmine: 8,6 % dei maschi e 6,6% delle femmine.
A differenza di quanto si suppone generalmente, invece, il mancinismo non sembra condizionare in modo significativo queste disgrafie.
Scorporando i dati, è interessante osservare invece la proporzione nelle femmine, tra le quali la differenza tra mancine e destre, è decisamente inferiore:
43,2% di destre e 56.8 % di mancine
Si potrebbe ipotizzare che la disgrafia, decisamente maggiore nei maschi, potrebbe avere nelle femmine, in genere più abili nella scrittura, una causa privilegiata nel mancinismo, dovuto alla difficoltà effettiva di trovare la modalità migliore per scrivere con la sinistra.
In relazione al rendimento, i dati sono interessanti: la disgrafia non è in genere correlata a scarso rendimento scolastico, dal momento che i bambini disgrafici hanno nel 40% un rendimento buono e nel 13% ottimo; solamente nell’11% dei casi il rendimento è insufficiente.
Maschio italiano, classe quinta
Rendimento buono
La scelta di non comprendere i testi in stampato minuscolo (script) dipende dal fatto che lo script non è sufficientemente valutabile attraverso la scala di Ajuriaguerra; tale scala prevede, infatti, alcuni items, come il collegamento tra lettere, che non è previsto da questo carattere.
Si è comunque osservato che una parte di queste grafie presenta un tratto difficoltoso e stentato, così da ipotizzare che i bambini che hanno preferito mantenere questo stile, fatichino ad usare il corsivo per problemi di motricità o per cattivo apprendimento della scrittura,
Maschio italiano, classe quinta
Rendimento buono
L’impossibilità di valutare gli alunni anche in base ad una prova di velocità, ha probabilmente dato un risultato inferiore di bambini disgrafici.
I bambini stranieri presenti non sono risultati disgrafici; questo risultato, secondo alcune insegnanti, dipende dal fatto che in genere questi alunni, nello sforzo di integrarsi, si impegnano molto più dei bambini italiani.
(continua)
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