Abbiamo visto nel precedente post sull’argomento che il carico di stress dipende molto dalla nostra risposta (interna) a uno stimolo di eccitazione (esterno) al quale rispondiamo secondo la nostra predisposizione all’equilibrio energetico-emozionale, mettendo in campo una maggiore o minore capacità di adattamento.

stress1

Possiamo stressarci per svariati motivi, non sempre originariamente ‘negativi’, talvolta anche le buone notizie stressano perché sollecitano la nostra ‘sindrome generale di adattamento’ e ci spingono a preoccuparci del giudizio altrui rispetto alle nostre prestazioni. Questo può avvenire nel momento in cui otteniamo un nuovo lavoro, incontriamo un nuovo amore nell’intimità, veniamo messi in qualche modo sulla ribalta o sotto i riflettori, più o meno esposti a ‘ansia da prestazione’.

Le persone di natura schiva (Piccola, Filiforme, Parca, Minuta, Contenuta, Titubante, Tentennante, Discendente….(A)) dovranno in tal caso superare un maggiore ostacolo di adattamento alla nuova situazione di coloro che hanno meno problemi nel trovarsi al centro dell’attenzione o in pubblico e hanno una soglia più alta di percezione degli stimoli (Grande, Ampollosa, Spavalda, Intozzata I modo, Grossa, Ascendente…..(B)).

A) ME 18 Caterina Rossini

B) ME 6 Raffaella Sirimarco

Uno stress prolungato può spingere verso la vera e propria depressione clinica, da non confondere con uno stato passeggero di scoramento a malinconia, ma quel severo stato patologico grave, altrettanto grave (ad esempio) del diabete, ma spesso più mortale (1) a causa della completa perdita di speranza in una via d’uscita dalla propria fosca condizione.

Lo stress eccessivo, cronico o indotto al punto tale da divenire ‘impotenza appresa’, nuoce alla vita, fa male all’essere umano.

“Nella scrittura il cervello stesso si autodescrive e si interpreta in modo infallibile”, diceva padre Moretti, è quindi possibile vedere nel tracciato grafico sia i segni dello stress, sia la loro natura, sia i punti di forza (se ci sono, spesso ci sono) per risolvere la tensione e venirne fuori. Dove il danno clinico è severo e la pedagogia poco o nulla possono fare per alleviare la sofferenza in atto, il grafologo – le cui competenze sono diagnostiche e non terapeutiche in senso stretto – consiglierà l’intervento del medico e dello psicoterapeuta.

Anche chi ha una eccessiva attitudine al comando e una buona tenuta a una serie di sollecitazioni ‘minori’ (Forte Intozzata I modo, Grossa e Grossolana, Ricci del Soggettivismo….) e soprattutto esprime una forte rigidità (nella conduzione del tratto, nell’andamento degli assi letterali, nell’angolosità fino ai massimi gradi di Irta e Acuta) può flettersi fino a spezzarsi sotto il peso di uno stress che più facilmente sarà rappresentato dal fallimento del proprio operato, dal non essere seguito (o obbedito) dall’essere pubblicamente ‘disonorato’:

Mussolini prima

E’ il caso di Mussolini (sopra nel pieno delle sue forze e della sua ascesa: Angolosa, Intozzata I e II, Dinamica, in un contesto generale di energica conduzione del tratto) e sotto, prigioniero, alla vigilia della morte con un tratto e una gestualità completamente ‘dissolti’ (da Ciccolo-Manetti (2), immagine ridotta):

Mussolini dopo

In fatto di forte stress che ha innescato una probabile reazione di ‘impotenza appresa’ si veda anche nel Glossario il riferimento a grafia Artritica nel caso di Aldo Moro, prima e durante il periodo finale del suo sequestro.

Sotto, grafia molto Intozzata e soprattutto con molta Rovesciata, che ne aumenta l’angolosità, Grossa.

Rovesciata, Int I modo, rigida

Ma è nella fragilità strutturale, nella disorganizzazione spaziale ed energetica, della conduzione destrutturata del gesto, unita a forte emotività e in presenza di scarsi elementi di equilibrio (Triplice larghezza non equilibrata, disomogeneità delle inclinazioni, della pressione, del calibro, dei filetti sia ascendenti che discendenti……) che si instaurano più facilmente risposte non adattative di fronte alle eventuali fonti di stress:

destrutturata

Sopra grafia fortemente destrutturata e discendente di soggetto ‘a rischio’.

La creatività è una grande risorsa positiva in caso di stress; sostenuta da un buon contesto generale (Fluida, Curva, Triplice Larghezza equilibrata, Sinuosa, Elastica….) il Disuguale metodico può fare ‘miracoli’:

ME 8 Cristina Canali - Versione 3

Quando invece tale risorsa creativa manca, per estrema omogeneità e regolarità quasi ‘fissa’ degli elementi (Uguale, Parallela, Squadrata, Piantata sul rigo…….), magari in presenza di pressione eccessiva e ‘impastata’ (forte Intozzata II modo), allora il rischio che un forte stress prenda il sopravvento è molto forte, anche se spesso chi scrive è ‘corazzato’ rispetto a piccoli avvenimenti quotidiani:

Squadrata, piantata sul rigo

Sopra grafia rigida, più Rovesciata di quanto appaia, perché si tratta di grafia anglosassone, con conduzione del gesto Stentata, nonostante gli evidenti segni di controllo e di emotività.

 

 

 

 

 

 

 

 

(1) – John Medina, “Il cervello, istruzioni per l’uso”, Bollati-Boringhieri, 2008

(2)- Nicole Ciccolo, Elena Manetti, ” Mussolini e il suo doppio – I diari svelati”, Pioda, 2012