Troviamo il ROSSO fra i colori caldi: denso, maschile, vigoroso, vittorioso, ‘scalda’ ogni immagine e avvampa di passione (e di vergogna).
Un altro estratto dal capitolo sui colori del libro: ‘Il significato del gesto grafico. Disegni, schizzi e scarabocchi a tutte le età.’ Uscito nel 2017 per Aldenia ed.
ROSSO. Potente, è il colore per antonomasia! Coloratus in latino e colorado in spagnolo, significa colorato, ma anche ROSSO e in russo è sinonimo di bello, la ‘Piazza Rossa’ sarebbe in realtà la ‘Piazza Bella’.[1]
A causa di questo potere del ROSSO, probabilmente il colore più antico, oggi tendiamo a usarlo con parsimonia, quasi con timore; i bambini in questo sono più spregiudicati e coraggiosi, solitamente attingono a piene mani all’energia stimolante e CALDA di questo bellissimo colore primario (e spesso saturo). Si tratta di un colore afrodisiaco, materico, istintuale, dice passione, amore, sangue (quindi vita), forza e coraggio. I personaggi colorati di ROSSO appaiono forti e determinati: è il colore del vincitore, fino al XVI secolo gli uomini si vestivano di rosso.
Il ROSSO stimola la concentrazione mentale, l’apertura comunicativa (induce a sbottonarsi) e l’appetito! Troppo ROSSO (non compensato dal quieto BLU o dal VERDE, colori freddi) indica l’incapacità o l’impossibilità di rilassarsi e riposare.
Troppo ROSSO può evidenziare rapporti burrascosi, se il ROSSO è predominante, può testimoniare rabbia e voglia di battibeccare; occorre considerare attentamente il contesto e parlarne con il disegnatore. Su una persona (o personaggio) questo intenso colore CALDO attira inevitabilmente l’attenzione e l’attrazione; evoca fertilità (in una figura femminile) e leadership (in una maschile), quindi il topsimbolico del sex-appeal! Per i Cristiani è il colore della passione di Cristo, ma anche dello Spirito Santo; i guerrieri di molte popolazioni avevano l’usanza di tingersi il volto di rosso, prima di una battaglia. Dopo il XVI secolo gli uomini smettono di vestirsi di ROSSO (dal secolo precedente lo hanno adottato i Papi), optando per il più quieto e sobrio BLU, mentre le donne in quella stessa epoca abbandonano il ROSSO medievale e iniziano a usare il BLU; da allora deriverebbe il riferimento azzurro-maschio, rosa-femmina. Fino all’inizio del XIX secolo il ROSSO resta il colore della sposa. In molti paesi orientali (India, Cina…) è ancora così.
Contrariamente al NERO, il ROSSO induce a vincere la timidezza (colore un po’ sfacciato e seduttivo, in effetti) e l’abbinamento di questi due colori potenzia l’effetto…afrodisiaco e, nei disegni è il riferimento a urgenti pulsioni sessuali.
Una sposa indiana, il rosso, anche nelle decorazioni delle mani con henné, sono decorate con questo colore
Insieme al BIANCO e al NERO, il ROSSO è uno dei colori più usati nell’antichità; Biancaneve, Cappuccetto Rosso, molte fiabe fanno riferimento a questa triade simbolica, i bambini sembrano saperlo.
È stato rilevato che i colori inducono anche una sensazione termica particolare nell’osservatore (e nel disegnatore); il BLU (e derivati) rinfresca, il ROSSO (e derivati) scalda. Occorre quindi saper leggere anche la ‘temperatura’ del colore di schizzi, disegni e scarabocchi in quanto meta-linguaggio.
Chi scrive abitualmente in rosso ha carattere focoso, o sta vivendo un periodo di forti spinte e/o rivendicazioni. Desidera far sentire la propria voce e con questo colore la ‘alza’, quasi gridasse. Non è privo quindi di note di comando, talvolta di violenza. La sfumatura ROSA indica invece tenerezza e timidezza, lo usano più spesso le ragazze romantiche che vivono un periodo di smarrimento emotivo.
[1]Pastoureau, 2010, pag 26 e Causse, 2014, pag 140
Immagine in evidenza: DATE*HUB
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