I COLORI, secondo alcune teorie a loro dedicate, hanno in grafologia un significato simbolico che attiene al nostro modo di rappresentarci (I)

I colori che scegliamo per disegni e scarabocchi hanno una loro valenza specifica, lo sappiamo da moltissimi studi fatti fin dall’antichità sull’argomento.

Ai sette colori dell’iride, quelli dell’arcobaleno (che pare siano in realtà sei), corrispondono i sette Chakra principali descritti dalla cultura Vedica che a essi collegano anche i vari organi e parti del corpo.

Ciò che più interessa nell’interpretazione dei colori, in disegni e scarabocchi giovanili, è il modo di utilizzarli e l’intensità del tratteggio.

I bambini piccoli, fino ai quattro/cinque anni, tendono a contornare di matita le figure, successivamente abbandonano questa modalità che, se persiste, indica un rallentamento della crescita affettivo-cognitiva.

Dall’età di cinque/sei anni circa il bambino opera una selezione personale di colori con i quali tratteggia direttamente il volto, i capelli, il corpo, gli abiti, il paesaggio. Tuttavia fin da piccolissimo egli scegli i colori che più ama, che spesso sono fondamentalmente rosso, giallo, verde e nero.

Di solito sono le bambine a prediligere i colori pastello, segno di affettività dolce, sensibilità e timidezza, ma, ovviamente, non è detto. I ragazzi prediligono tinte decise, che meglio descrivono l’impeto dei loro sentimenti e l’atteggiamento più aggressivo nei confronti della vita. Se certe incursioni cromatiche sono interessanti e creative nelle rappresentazioni della natura (animali blu, o cielo verde, per esempio …), nella figura umana la scelta dei colori è difficilmente più distante da un certo realismo e, come vedremo, quando questo accade, occorre interrogarsi bene sul perché.

È bene non essere ‘convenzionali’ nell’osservare i colori dei disegni: possono essere molto interessanti disegni (sia di adulti sia di bambini) in cui i cani sono blu, i cieli verdi e l’acqua gialla, o scura (purché scorra, segno di vitalità).

Molte sono le ‘Teorie del colore’ a partire da Aristotele, Ippocrate e Galeno (questi ultimi, non a caso, erano anche medici). Una cosa è certa: nell’antichità remota erano noti solo il ROSSO, il BIANCO e il NERO, che erano i colori già utilizzati per i disegni rupestri delle caverne di paleolitico e neolitico dell’Età della pietra. Questi tre colori sono stati lungamente i soli conosciuti, celebrati e utilizzati, fino a quando, particolarmente grazie all’importante industria tessile europea (nonché l’unica industria del vecchio continente fino al XVIII secolo) e ai commerci con l’oriente, le varie tecniche di tintura hanno introdotto gli altri, portandone in auge ora uno ora un altro. Culturalmente, il mondo della religione e della politica, nei secoli, ha pilotato non poco l’hit parade in materia cromatica.

Molto nota è la Teoria del colore elaborata dallo scrittore tedesco Goethe, che ha dettato legge per oltre due secoli, in cui i colori ‘fondamentali’ descritti erano quattro, divisi in coppie di opposti: BLU/GIALLO e ROSSO/VERDE (in misura minore BIANCO/NERO), cioè gli estremi di variazione dal ‘più luminoso’, al ‘con meno luce’. Oggi tale teoria, per quanto affascinante e a suo tempo pionieristica, è considerata superata poiché, come gli studi di fisica di Isaac Newton hanno dimostrato a metà del XVII secolo, il colore non è espressione di un dato grado di luminosità, ma una caratteristica intrinseca della luce; ogni colore, infatti, possiede un proprio angolo di rifrazione.

Sorvolo in questa sede su altri interessanti percorsi della Teoria del colore, riporto lo schema attualmente usato in campo artistico, ricordando che la grafica, il design, la pubblicità, oltre che l’arredamento e il mondo dello sport, oggi prestano molta attenzione alla conoscenza e all’uso del colore.

Colori Primari, Secondari, Terziari e Complementari

COLORI PRIMARI:

GIALLO

ROSSO

BLU

ESSI NON SI OTTENGO CON LA MESCOLANZA DI ALTRI COLORI.

COLORI SECONDARI:

ARANCIONE = GIALLO+ ROSSO

VERDE =         GIALLO +BLU

VIOLA =          ROSSO+BLU

SI OTTENGONO MESCOLANDO DUE COLORI PRIMARI (sintesi sottrattiva).

COLORI TERZIARI:

Giallo + Verde = Verde giallognolo

Giallo + Arancio = Giallo aranciato

Rosso + Arancio = Rosso aranciato

Rosso + Viola = Rosso violaceo

Blu + Verde = Blu verdastro

Blu + Viola = Blu violaceo

SI OTTENGONO MESCOLANDO UN colore PRIMARIO E UNO SECONDARIO.

La creazione dei colori primari, secondari e terziari è stata formalizzata da Johannes Itten, artista espressionista svizzero (1888-1967), che lavorava in una scuola di architettura, arte e design che è stata importantissima per l’arte del Novecento, ovvero la Bauhaus[1]. Nell’immagine sopra è riprodotto il cerchio cromatico da lui ideato, che serve tutt’oggi da punto di riferimento per chiunque usi i colori. Se si mescolano i tre colori primari non viene riflessa nessuna lunghezza d’onda e ciò produce il NERO che è il quarto colore utilizzato per le realizzazioni di stampa, unitamente a BLU-CIANO, MAGENTA e GIALLO; tre colori che riflettono ciascuno un terzo dello spettro cromatico e sono facili da realizzare. Sono questi oggi i reali colori primari che producono i secondari: VERDE, ARANCIONE, VIOLETTO. I colori terziari sono una mescolanza, in proporzione variabile, dei tre primari e sono i VERDASTRI, ROSSASTRI e i MARRONI.

La sovrapposizione di tutti i colori che coprono l’insieme dello spettro della luce dà il BIANCO.

“Luce e colori in particolare sono fenomeni potenti che hanno un forte impatto sui nostri comportamenti. Ciononostante il loro influsso, sebbene sia ormai scientificamente provato, rimane molto sottovalutato. “[2]

I colori suscitano su di noi diverse percezioni sensoriali; sulla pelle, la cui fotosensibilità è simile a quella della retina (Campbell e Murphy, 1998) e sull’udito (Fuster, Bodner, Kroger, 2000), oltre che sulla vista e sugli stati d’animo. Il ROSSO intimidisce sia uomini sia animali (Zang e Han, 2014 e Pryke, 2009), ma è preferito nella scelta dei giochi dai bambini piccoli (Elliot e Maier, 2007); BLU e VIOLETTO inducono il rilassamento e favoriscono la creatività (Liu, Liao e Liu, 1995), così come le tinte pallide (Wells, 2001) e il ROSA calma i bambini iperattivi…Tutte informazioni già trasmesse nell’antichità dalla cultura indiana Veda e dai maestri cinesi del Feng Sui, che applicano le qualità dei colori all’arredamento di interni.

I colori incidono in modo innegabile sulla nostra memoria, su apprendimento, concentrazione, intuito; sulle nostre prestazioni (Ozturk, 2010) e produttività (Kobayashi e Sato, 1992; Mukae e Sato, 1992), su forza fisica e buonumore (Etnier, e Hardy, 1997), su socialità, integrazione, guida, resa sportiva, percezione del gusto e digestione (Mollon, 1989 – Sakai, 2004 – Férnandes Vasqués, 2013), sonno, capacità comunicativa e… vita sessuale, per non citare che degli esempi, in gran parte condivisi dal mondo animale.

[1]Bauhaus, il cui nome completo era Staatliches Bauhaus, fu una scuola di architettura, arte e design della  Germania che operò a Weimar dal 1919 al 1925, a Dessau dal 1925 al 1932 e a Berlino dal 1932 al 1933.

[2]Lo sostiene per esempio il color designer francese Jean-Gabriel Causse, 2014, pag. 165

(I – to be continued)

tratto dal mio: ‘Il significato del gesto grafico. Disegni, schizzi e scarabocchi a tutte le età’, Aldenia ed. 2017