Secondo la scienza carta e penna aiutano a ricordare meglio dei portatili!

Condivido volentieri questo articolo della redazione dell’Huffington Post- Italia che affronta un argomento che mi sta molto a cuore: la moscrittura!

Prendere appunti a mano usando carta e penna aiuta ad interiorizzare e ricordare meglio le informazioni in un secondo momento: si tratta del risultato di una recente ricerca dell’Università di Princeton, che ha dimostrato che gli “amanuensi” hanno meno difficoltà a far proprie le nozioni trascritte. Ma attenzione: nonostante tutto esistono comunque delle situazioni in cui prendere appunti tramite laptop può produrre risultati migliori.

Pam Mueller, psicologa a capo della ricerca, ha raccontato di essere stata ispirata dal periodo in cui era l’assistente di un professore: abituata a portare sempre con sé il proprio portatile per prendere appunti, un giorno lo dimenticò a casa e fu costretta ad utilizzare carta e penna, rilevando stranamente di aver acquisito molte più informazioni del solito.

La psicologa ha deciso quindi di testare la propria teoria attraverso tre studi differenti, raggruppati poi nell’articolo pubblicato su Psychological Science che ne riassume i risultati.

Prima di tutto ha diviso un classe di studenti in due gruppi distinti, dotando un gruppo di carta e penna e un altro di laptop; subito dopo li ha invitati a seguire una conferenza TED prendendo appunti.

Al termine dell’incontro la ricercatrice ha interrogato i ragazzi sugli argomenti trattati dalla conferenza ed ha notato che, mentre per quanto riguarda le domande la cui risposta si basava semplicemente sulla memoria i risultati erano simili per entrambi i gruppi, nei quesiti di tipo concettuale basati sulla creazione di collegamenti tra le informazioni a disposizione gli “amanuensi” hanno ottenuto risultati notevolmente migliori.

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“Gli studenti che utilizzavano il portatile stavano praticamente trascrivendo parola per parola la lezione” – spiega Muller – “Ma dato che scriviamo più lentamente a mano coloro che prendevano appunti alla vecchia maniera hanno dovuto essere più selettivi, includendo soltanto le informazioni che reputavano più importanti. Questo gli ha permesso di studiare i contenuti in maniera più efficiente”.

Nel suo secondo esperimento la psicologa ha chiesto agli studenti armati di portatile di evitare il più possibile di prendere appunti ripetendo in maniera letterale le nozioni spiegate loro; tuttavia questi hanno trovato molte difficoltà nell’esaudire la sua richiesta. “Si tratta di un’abitudine troppo radicata”, ha commentato.

Nell’ultimo esperimento, infine, la Muller ha chiesto a ciascuno dei due gruppi di studiare i propri appunti in vista di un’interrogazione che sarebbe avvenuta la settimana successiva. Si aspettava che i portatili recuperassero terreno grazie alla maggior mole di informazioni che permettono di salvare, ma si sbagliava.

“Siamo stati molto sorpresi dal fatto che chi ha utilizzato carta e penna abbia ottenuto risultati migliori anche in questo caso” – ha commentato – “Nonostante avessero una mole di informazioni molto superiore, coloro che hanno fatto uso del portatile non sono riusciti a metabolizzarle in maniera efficiente sin dal principio”.

Ma quindi qual è il metodo migliore? Come spiega la ricercatrice, una risposta univoca non c’è:

“Le persone dovrebbero essere più consapevoli del motivo per cui prendono gli appunti in un determinato modo, per quanto riguarda sia il mezzo che il fine. A volte prendere appunti a mano può dare risultati superiori, altre volte il laptop è la soluzione migliore”.

Di conseguenza dobbiamo scegliere il metodo attraverso il quale prendere appunti a seconda dell’utilizzo che dobbiamo farne: se, ad esempio, abbiamo necessità di interiorizzare i dati in maniera più profonda (ad esempio durante una conferenza) è maggiormente opportuno utilizzare carta e penna; ma se, al contrario, necessitiamo di un metodo per trattenere più dati possibili (ad esempio nel caso il nostro datore di lavoro ci faccia una lista molto dettagliata dei nostri compiti) affidarsi alle nuove tecnologie è la scelta migliore.

La ricercatrice non auspica il ritorno di carta e penna e l’abbandono dei portatili; vede tuttavia nei nuovi dispositivi dotati di tecnologia stilo una buona via di mezzo per ottenere il meglio da entrambi i metodi dato che “permettono di immagazzinare velocemente una grande quantità di dati ma al contempo invitano ad interiorizzarli durante la trascrizione senza copiarli lettera per lettera”.