Rivista di attualità grafologica ‘Scrittura’, n. 179

zacconi – scrittura 179

ZACCONI VALERIA: Il significato del gesto grafico. Disegni, schizzi e scarabocchi a tutte le età, ed. Aldenia, 2017, pp.182, euro 20.

Recensione di Iride Conficoni

In questo suo secondo lavoro, che segue “Grafologia del cambiamento. Il gesto grafico nei percorsi di crescita personale” pubblicato nel 2016 presso la stessa editrice, l’A. si prefigge di intrattenere il lettore, con la sua prosa agile ed efficace, sul gesto grafico, descritto nella parte introduttiva nel suo valore e nella sua importanza. Il gesto grafico considerato, nello specifico, è quello utilizzato soprattutto nei disegni, negli schizzi e negli scarabocchi a qualunque età vengano eseguiti, come evidenziato nella seconda parte del titolo. L’intento è quello di coglierne il valore espressivo, quindi il significato recondito ai fini della decodificazione delle peculiarità dell’autore nel momento in cui si origina il prodotto. Gli spunti provengono sia dall’esperienza personale e professionale diretta – l’Autrice svolge la propria attività grafologica da oltre trent’anni -, sia dalla letteratura in merito, ampiamente consultata (cfr. p.9).

Il punto di partenza è rappresentato, come detto, dal gesto grafico che, notoriamente, si colloca nello spazio del foglio il cui valore simbolico, richiamato con attenzione, rimanda alle annotazioni offerte dal Pulver patrimonio comune a tutti i grafologi. Il gesto grafico, come è noto, costituisce il fondamento di qualunque forma espressiva. Lo scarabocchio ed il disegno, poi, accompagnano l’essere umano fin dai primissimi tempi della sua esistenza, da quando il cucciolo d’uomo, una volta alzatosi in piedi, è in grado di afferrare un oggetto capace di lasciare il segno. La traccia prodotta consente al piccolo sia lo scarico di possibili tensioni sia la realizzazione di un tratto che gli procura una gioia indicibile.

E’ noto come disegni, schizzi e scarabocchi siano prodotti dall’emisfero destro del cervello, quindi  dalla parte intuitiva e creativa, laddove la scrittura è opera di quello sinistro che risulta la parte analitica e razionale: proprio per questo può essere importante fondere l’attività di queste due parti per una comprensione più ampia dell’essere umano.

Lo studio di schizzi, disegni e scarabocchi consente poi un’analisi longitudinale non invasiva che talvolta può essere compresa anche molto tempo dopo la sua esecuzione (cfr. p.17)

A partire dai cicli della vita secondo le annotazioni di Erikson (pp.25-30) vengono indicati gli elementi generali dei disegni con riferimento ai diversi tipi di tracciato che ci si può trovare ad osservare (veloce, lento, aggrovigliato-angoloso o ondulato, grande, piccolo…) per fornire alcune indicazioni di base di derivazione decisamente grafologica (pp.31-34). Altro è il discorso che riguarda il colore di cui è fatta ampia trattazione esaminandone il significato fino a richiamare il test di Luscher (pp.35-50). E’ noto come anche la scelta del colore appaia rilevante ai fini delle possibili interpretazioni. Lo sviluppo del testo si articola attraverso la trattazione in ordine alfabetico di una serie di simboli di cui viene offerta una spiegazione di massima e, come tale, alquanto schematica fermo restando il fatto che l’interpretazione, ai fini conoscitivi dell’autore, non potrà focalizzarsi sugli elementi spiccioli, bensì giungere ad una sintesi globale coerente che abbia senso e sia rispettosa della persona che si cela dietro il tracciato.

Laddove l’argomento trattato risulti meritevole di un approfondimento come alle voci, albero, animali, casa, figura umana viene fatta una trattazione tematica con richiamo ai test relativi per poi offrire comunque all’interno una serie di voci pertinenti, sempre in ordine alfabetico, nell’intento di realizzare, per quanto possibile, una maggiore completezza. Non sono trascurati i personaggi fantastici delle fiabe che sempre attirano i bambini, alcune azioni descritte nei disegni come abbracciare, ballare, giocare, il disegno della famiglia ed il significato di alcuni simboli ricorrenti negli scarabocchi degli adulti. Alla luce della propria esperienza lavorativa l’A. offre talune proposte per bambini e ragazzi allo scopo di favorire l’immaginazione, opportunamente guidata, nell’esecuzione.

Nelle pagine finali sono indicate alcune corrispondenze disegno-grafia nonché gli schizzi e la scrittura di personaggi famosi come Alfred Hitchcock e Charles Darwin. In considerazione della competenza grafologica dell’A. ci si sarebbe atteso qualche prezioso commento sul rapporto disegno-scrittura e sulle rispettive indicazioni emergenti, cosa che viene lasciata al lettore quando competente.

Segue bibliografia differenziata tra “disegni e scarabocchi” e “colori”, l’indice generale e quello analitico utile a risalire immediatamente ai significati delle singole voci.

Il grafologo, in particolare quello dell’età evolutiva e delle relazioni familiari, può trovare risposte utili a completare le proprie conoscenze e a leggere con una maggiore precisione i simboli che incontra nello svolgimento del proprio lavoro quando opera in contemporanea su disegno e scrittura.

Iride Conficoni

 

Martina, quattro anni, si ritrae con i suoi due fratellini.