Il settimo Chakra, Sahasrara, conosciuto come ‘Chakra della corona’, si trova sulla sommità del capo, dove, nei neonati, è la “fontanella”.

Forse per questo centro vitale non si possono definire segni grafologici ‘certi’ o anche solo probabili, essendo a questo livello ogni contesto possibile beneficiario della Grazia. Abbandonarsi ad essa è la sola ‘chiave’. Ecco chi ci è riuscito…..

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Questo Centro è  conosciuto come il ‘Loto dai Mille Petali’; è il nostro Stargate verso le dimensioni superiori. Il suo colore è il violetto, quel punto di viola un po’ vinaccio che da sempre ha rappresentato il potere spirituale in diverse culture; è il colore più alto sullo spettro di luce che percepiamo fisicamente, appena sotto l’ultravioletto.

La nota musicale di questo Chakra è il SI e il Mantra è il potentissimo “om”, la sua vocale la “i”, il suo elemento è il digiuno, il metallo l’Oro. Nello stadio evolutivo dell’uomo è ben rappresentato dall’età adulta.

Il chakra della corona controlla il cerebrum, la sommità del capo, l’intero cervello e il sistema nervoso, ma governa anche il controllo del nostro Sé Superiore, grazie al quale si acquisisce la coscienza che tutto ciò che viene percepito è una realtà multidimensionale, un’estensione che va ben oltre il nostro SÉ.

Come il  primo Chakra della radice rappresenta la nostra connessione con la Madre Divina o Madre Terra, il  Settimo Chakra della corona rappresenta la nostra relazione con il Padre Divino o Padre Cielo, che si sviluppa in un crescendo dal basso verso l’alto, secondo il levarsi della Kundalini (energia vitale)  e ci connette con efficacia alle dimensioni superiori. Dimensioni che non possono realizzarsi senza il buon radicamento ‘a terra’, appunto, che ha la sua base nel I Chakra (Madre, Terra), senza il quale ci sentiamo tagliati fuori dalle nostre radici, dalla pienezza della vita fisica e i nostri atteggiamenti verso la casa, la sicurezza e il denaro restano inarmonici. La relazione con il padre umano è associata al settimo Chakra che rappresenta la nostra unità con la vita; ci sentiamo come isolati se il legame con nostro padre (che sia con la maiuscola o con la minuscola) è carente.

Depressione, confusione, apatia, incapacità di apprendere, malattie mentali e nervose, emicranie, amnesie, problemi fisici legati al cervello, abbagli cognitivi sono in relazione disfunzionale con un mal funzionamento di questo centro energetico.

Gravi carenze a questo livello portano a cinismo spirituale, sistemi e schemi di pensiero rigidi, un’eccessiva o esclusiva attenzione rivolta  alle istanze dei soli Chakra inferiori, mentre un eccessiva, ma inarmonica stimolazione, può provocare ossessione spirituale, ricerca frenetica di messaggi esoterici, confusione, eccessiva intellettualizzazione.

Il VII Chakra controlla i nostri sensi multidimensionali ed extrasensoriali, va oltre i cinque sensi fisici e oltre lo stesso ‘sesto senso’. A questo livello energetico l’empatia e il senso di unità col resto del mondo……si espandono, la consapevolezza dell’interdipendenza reciproca (con tutto e con tutti) cresce. A questo livello non si ha più paura della responsabilità che diviene  oblativa, densa di generosità compassionevole, in cui la spinta già avviata a livello del IV Chakra (o ‘del cuore’) si esprime a ‘un’ottava superiore’.

Ghiandola di riferimento è l’ epifisi, pituitaria e pineale.

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L’epifisi sembra rappresentare uno dei principali responsabili delle variazioni ritmiche dell’attività sessuale, sia giornaliere che stagionali, oltre che della produzione di melatonina che (seguendo il ciclo circadiano) avviene in assenza di luce.

Per Cartesio la ghiandola pineale è il punto privilegiato dove mente (res cogitans) e   corpo (res extensa) interagiscono, in quanto unica parte del cervello a non essere doppia.

Buio, silenzio, digiuno, anche in senso metaforico, sono l’atmosfera che favorisce l’espressione delle qualità espresse nel VII Chakra, che portano ad espandere la nostra percezione nella quinta dimensione dove non c’è NESSUNA polarità, nessun giudizio, in sintesi: nessun timore.

L’mmagine dei santi con l’aureola è un po’ la rappresentazione illuminata di questo centro energetico in cui l’individuo è tutt’uno con l’esistenza, mete e corpo uniti nel TUTTO.

A questo livello si compie l’Illuminazione già avviata grazie all’energia del Sesto Chakra, a sua volta radicata nel Primo e ‘aperta’ a livello del Quarto.

E’ molto difficile identificare grafie in questo l’energia del VII Chakra sia pienamente espressa, per darne un’idea ho scelto di produrre scritture di ‘grandi’ che hanno certamente dato prova di grande autoriforma e grazie a questa qualità, unità a un senso di missione e grande fiducia in Dio, nella Vita, nel Soprannaturale hanno certamente espresso l’Illuminazione.

Sotto la grafia di Teresa D’Avila (1515-1582), la stessa che ho scelto per il ‘banner’ del mio sito. Dottore della Chiesa, Teresa nel ‘Libro della mia vita, la sua opera più importante, espressa in forma di riflessione aperta o dialogo un po’ con Dio, un  po’ con sé stessa (quasi una moderna autoanalisi), fa emergere il suo carattere intenso, eccitabile, creativo e di natura ribelle. Inquieta, si dedicò alla diffusione dell’ordine Carmelitano in tutta la Penisola Iberica, fu soprannominata la suora ‘andariega’ perché girovaga, appunto, anche in senso metaforico.

Teresa d'Avila

Spiccano nella grafia della Santa segni di elegante creatività e intelligenza (Larga di lettere, Disuguale metodicamente) intuito psicologico (Sinuosa) oltre a un tratto fermo (Int. I modo) e un forte Mantiene il rigo in contesto armonico (è anche Fluida) che ben contiene l’esuberanza quasi esplosiva delle lettere (Calma, Recisa, Austera, bilanciano Slanciata e Spavalda). E’ proprio questa condotta autodisciplinata, ma attenta, a dare efficacia alla sua forza di carattere.

S-Carlo-Borromeo-grafiaSopra la grafia di Carlo Borromeo (1538-1584), esprime savoir faire (Angoli C), sensibilità psicologica (Sinuosa) abile nello scrutare le anime, originariamente capace anche di qualche ‘astuzia’; anche in questo caso la grafia è ‘salda’ (Mantiene il rigo fortissimo, Aste rette), Ponderata, creativa, ben organizzata, dinamica, un po’ impaziente, ma in contesto ordinato e contenuto. Le aste inferiori importanti ci dicono, come del resto nelle Aperture a capo di Teresa d’Avila, della forte pulsione sensuale che ha trovato nella Fede e nel Servizio al prossimo via di espressione ‘sublimata’ ed efficace.

La forza dei Santi, come emerge dalla loro grafia spesso non risiede nell’assenza di qualità ‘negative’, quanto nella capacità di domarle e metterle al servizio della preghiera, del prossimo e della volontà divina, facendo quasi un passo indietro (non succube, ma creativo e attivamente dedicato) rispetto alla propria natura ‘imperiosa’ o travolgente, si direbbe ‘da leader’:
E’ stato così per Francesco d’Assisi (1182-1226):
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La grafia di Francesco mostra profondità di intelligenza e sentimento (Larga di lettere, Curva) in contesto equilibrato (Triplice Larghezza), Fluida (che è sempre indice positivo), Calma, Austera, Ponderata, Chiara, Angoli C (savoir-faire) con forti Disuguale metodico del calibro (creatività) e dell’inclinazione (abilità psicologica). Anche in questa grafia la pressione è forte (spirito indipendente e capacità di comando), il Mantiene il rigo è forte (forza di carattere) e le Aste soprattutto rette (capacità e tenuta delle decisioni). In Francesco d’Assisi vi è inoltre una forte componente artistico-lirica e musicale (Curva, Elegante, Scattante).
Altre volte invece la Fede e la Grazia ‘aggiustano’ e armonizzano delle carenze di fondo, come nel caso di S. Giuseppe da Copertino (1603-1663), (vedi sotto, grafia e maschera mortuaria):
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La grafia di S.Giuseppe da Copertino è meno Curva delle precedenti e presenta meno Mantiene il rigo, al quale si sovrappongono almeno 3/10 di Discendente e un po’ di Ascendente; le aste sono pendenti in vanti (cessione), in contesto di Calma e Fluida, con un po’ di Acuta (spirito polemico), oltre a Chiara, Parca, Ponderata. L’aspetto per lui più impegnativo è la lotta intima ben bilanciare la presenza di forte Sciatta (influenzabilità) che, unito a Pendente e Aperture a capo delle a-o, in contesto Filiforme (scarsità di chiaro-scuri nel tratto) lo espongono alle tentazioni più diverse.
Ponderata ha certamente aiutato il frate nella non facile impresa di auto-governarsi, forse anche per questo Giuseppe da Copertino è il santo protettore degli studenti. Tuttavia per quanto riguarda la relazione VII Chakra e grafologia, penso che non si possano isolare ‘indici’ precisi, in quanto la natura stessa di questo Centro vitale sfugge a ogni definizione o riferimento logico, materiale, netto.
Ognuno arriva a toccare l’Illuminazione non solo in modo talvolta intermittente, ma anche per un percorso unico, indefinibile.
Dopo il VI Chakra non c’è che l’abbandonarsi pienamente alla volontà superiore, offrendo i propri ‘doni’ alla Sua revisione e trasformazione più completa.
Gandhi (1869-1948):
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Sopra, ecco con Gandhi (come per Madre Teresa di Calcutta) un altro condottiero! Capacità di comando, unita a fiuto psicologico danno magnetismo. Gli angoli conferiscono tenacia, Mantiene il rigo e Aste rette fermezza di propositi e inflessibilità. Ecco un  altro leader, portato per il comando, ma molto ammorbidito da generosità (Larga di lettere, Profusa) e altruismo. Tuttavia all’intelligenza profonda (Larga di lettere) e alla penetrazione psicologica (Sinuosa) non corrisponde una equilibrata forza del ragionamento (scarso il Largo fra parole), ma questo potrebbe essere un elemento che Gandhi ha usato in senso positivo, abbandonandosi, nella sua opera e missione, alla grandezza della natura divina. Anche in Gandhi, come in alcuni Santi visti sopra, forte la pulsione erotica e l’intenerimento sessuale (Aperture a capo a-o). Come Herman Hesse (vedi sotto) anche Gandhi è stato un grande ‘visionario’.
Albert Schweitzer (1875-1965):
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(vedi post nella sezione ‘Portfolio’ del blog).
Herman Hesse (1877-1962):
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(vedi post in ‘Portfolio’ su H.Hesse)
Pio da Pietralcina (1887-1968):
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Senza Fede probabilmente Padre (e poi San) Pio da Pietralcina avrebbe potuto perdersi; molta ‘stranezza’ nella sua grafia (alcune disomogeneità), mossa da una forza geniale, ma instabile,  da emotività (Int. II modo), trasposto sentimentale (Slanciata, Pendente), insofferenza, cedimenti di energia (soprattutto fisica, vedi Discendente e alti e bassi sul rigo) e qualche abbattimento. Si rilevano anche capacità organizzative, fiuto psicologico, slancio generoso. Tutte qualità messe a disposizione della Fede e dell’aiuto al prossimo, anche a costo di grandi patimenti.
Jiddu Krishnamurti (1895-1986), famoso e longevo filosofo apolide, ‘maestro’ di origine indiana:
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Sopra due firme di Krishnamurti in età matura ed avanzata.

Per la descrizione degli indici grafologici vedi Glossario.

Oltre ai sette Chakra descritti, ne esistono altri ventuno minori, piccoli, localizzati a due centimetri dal corpo fisico e situati davanti agli orecchi, ai seni, all’incontro delle clavicole, sulle palme delle mani, la pianta dei piedi, dietro agli occhi, a livello di gonadi, fegato, stomaco, milza, dietro le ginocchia, dietro la ghiandola del timo e nella regione del plesso solare.

Per fare in modo che i nostri centri energetici siano sempre al massimo della loro funzionalità, abbiamo a disposizione molte tecniche, tra tutte, quelle che preferisco, fra le particolarmente efficaci sono: il Respiro, la Meditazione, la Visualizzazione, lo Yoga, il Tai Chi (dei quali scriverò presto), ma ognuno di noi può trovare la propria strada sulla via dello sviluppo personale e spirituale anche seguendone altre….

Stay tuned!

 

 

Per saperne di più sui Chakra:

Anodea Judith: Chakra, ruote di vita. Il sistema dei Chakra e psicologia. Ed Armenia

Osho, Chakra, la forza della vita, Giunta edizioni

G. Cerquetti: La scienza spirituale de Chakra, CD ed Anima

Swami Saradananda: Meditazione sui Chakra, ed Red
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