La rivista ‘Scrittura’ esce in forma di volume interamente dedicato al salvataggio culturale del corsivo, con la sollecitazione a che l’Unesco e la comunità internazionale, gli riconoscano lo ‘status’ di patrimonio dell’umanità, quale esso è, e che invece rischia l’oblio, con gravi danni per la persona umana!
Trecento pagine corpose per raccontare, da più punti di vista, l’importanza della manoscrittura come attività specifica dell’essere umano che rischia di essere abbandonata da miei scelte politiche e pseudo-didattiche. Sono decenni che l’insegnamento del corsivo non fa parte della formazione dei nostri insegnanti ed è principalmente a questo livello che occorrerà intervenire nell’immediato futuro. La ‘Campagna per il diritto di scrivere a mano’ è stata lanciata da tempo sui social (vi invito a seguirla e ad aderire su Fb) e sulla stampa nazionale, per far conoscere i gravi rischi che la perdita di questo importante ‘patrimonio’, appunto, comporterebbe per tutta l’umanità. Il numero doppio della rivista Scrittura è un volume da avere, leggere e diffondere (lo si può ordinare presso l’Istituto Grafologico Internazionale Moretti di Urbino, www.istitutomoretti.it/ o scrivendo a: scrittura@istitutomoretti.it) e si può sostenere il progetto per la salvaguardia della scrittura a mano tramite una donazione (IBAN: IT72 A060 5568 7000 0000 0020 720, causale: Elargizione liberale per la Campagna per i diritto di scrivere a mano).
Nel volume si parla della manoscrittura da un punto di vista sociologico, antropologico, psicologico-psicoanalitico, neurofisiologico e lo fanno non solo esperti, ma docenti abili nella comunicazione agevole delle rispettive, pastose materie in modo fruibile da un pubblico certamente curioso e aperto, ma non necessariamente ‘tecnico’. Si tratta di un percorso ‘guidato’ molto interessante, attraverso il mondo della grafia nella storia, nel passato (dalle tavolette di cera), ma con proiezioni nel futuro (i nuovi metodi di rieducazione del gesto grafico), nell’arte, nell’espressione dei sentimenti e dell’intimità dell’uomo. Considerazioni più o meno esplicite su cosa accadrebbe realmente se abbandonassimo del tutto l’apprendimento e l’uso del corsivo a livello mentale, motivazionale, affettivo. Insomma: una pubblicazione da non perdere!
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