Anche nella grafia possiamo rilevare l’espressione dei nostri 7 centri energetici principali.
“Un Chakra è un Centro di attività che riceve, assimila ed esprime l’energia della forza vitale”.
Il termine Chakra, tradotto alla lettera, significa ruota o disco e si riferisce a una sfera rotante di attività bioenergetica che emana dai più importanti gangli nervosi che si diramano dalla colonna vertebrale. Queste ruote sono numerose, ma le principali – e più note- sono sette, poste l’una sull’altra in una colonna di energia che unisce la base della colonna vertebrale al sommo della testa e si trovano o ‘agiscono’ tanto nella parte anteriore che in quella dorsale del nostro corpo e sono correlati con gli stati di coscienza di base.
Come le sensazioni o le idee, non possono essere considerati degli oggetti fisici e tuttavia hanno su di noi un forte effetto anche sul piano fisico. Sono programmati nel nucleo più profondo della connessione tra mente e corpo e si trovano in stretto rapporto con le nostre funzioni fisiche. Alcuni studi hanno persino registrato e misurato l’attività di questi centri, convalidandone l’esistenza, già nota alle culture antiche (principalmente quella indiana e cinese) e alle loro tecniche mediche (mente-corpo), oltre cinque migliaia di anni fa.
Carl Gustav Jung definiva i Chakra ‘rappresentazioni degli aspetti della psiche umana’.
Lo stato dei nostri Chakra influenza il nostro respiro, il battito cardiaco e il metabolismo, l’attività ghiandolare e altre manifestazioni somatiche. Il loro bilanciamento può funzionare sia da cura che da prevenzione, poiché le manifestazioni squilibrate si manifestano prima a livello energetico (emozionale, mentale, spirituale) e solo successivamente nel mondo fisico.
Praticando yoga, respirazione, meditazione, canto (recitazione di mantra ed altre ‘meditazioni vocali’), visualizzazioni, Tai Chi e altre tecniche fisiche di tipo dolce, si impara a dialogare attivamente coi nostri Chakra, possiamo ‘lubrificare’ queste ruote potentissime, per il miglioramento della salute e del benessere generale.
Benché non possano essere visti o ritenuti delle entità materiali, la potenza, le qualità dei Chakra, si manifestano – come già accennato sopra – sia nel nostro corpo fisico (morfologia e funzioni dei diversi organi e tessuti), sia nei nostri schemi mentali e affettivi.
La mia idea è che essi si esprimano anche attraverso la nostra grafia, secondo le caratteristiche proprie di uno o più di essi. I chakra sono stati associati a vari stati di coscienza, a elementi simbolico-archetipici e a costrutti filosofici; abbinati a suoni, colori, aromi, pietre, fiori, organi, ghiandole e funzioni. Sono regolati da leggi fisiche e sociali”.1
Vedremo tutte queste distinzioni e abbinamenti, per quanto sinteticamente, nei post dedicati a ciascun Chakra.
Ad esempio, il Primo Chakra, che è il più basso, essendo il più vicino alla terra, è in rapporto con gli aspetti più pratici e primari della vita: sopravvivenza, movimento, istinto, azione, tutto quanto può riferirsi all’idea di ‘radicamento’. E’ interamente collegato al corpo fisico, al desiderio fisico di esistere, di procurarci sostentamento e sicurezza.
Simbolicamente esprime le nostre radici, il rapporto con la Terra e la Madre (intesi come Archetipi). E’ sede dell’istinto riproduttivo, del rapporto col nostro potenziale e la capacità, anche metaforica, di generare. ‘Senza radici non si vola’ è l’ottimo titolo di un bel libro scritto da Bertold Ulsamer, allievo di Bert Hellinger (ideatore della tecnica delle Costellazioni sistemiche famigliari). Senza radici infatti (e il I Chakra ha per simbolo la Terra, la stabilità) non si riesce a procedere pienamente nella vita, quindi nemmeno a spiccare il volo verso il proprio sviluppo, il successo, il futuro.
Secondo la tradizione indiana, nel I Chakra (rosso) entriamo in contatto con l’inesauribile riserva dell’energia cosmica della kundalini che, salendo lungo la colonna vertebrale darà anche agli altri Chakra l’impulso energetico necessario all’acquisizione di diverse capacità materiali e non, utili all’esistenza.
Nel II Chakra (arancione) contattiamo le energie sessuali intese come ‘spinta’ emozionale creativa in affinità con l’Acqua, regoliamo il nostro flusso di entusiasmo (di energia vitale) e anche i fluidi del corpo (ogni Chakra è infatti anche in relazione a un organo o una sua specifica funzione, nel caso del II Chakra si tratta dei Reni e della Vescica. Agisce e regola la sfera dell’eros (attrazione e desiderio), regola, nel corpo, il movimento e introduce la dualità (yin-yang).
Col III Chakra (giallo) si attiva l’energia solare che scalda, illumina e muove la Creatività, la volontà di realizzazione. E’ molto importante realizzare un buon equilibrio a livello di questo centro che funge un po’ da mediatore centrale di tutti i Chakra. Qui sperimentiamo la gioia e soprattutto la consapevolezza interiore, quando vi si registra un forte squilibrio invece la gioia di vivere si flette.
Il IV Chakra o Chakra del cuore è la cerniera fra i centri fisici o emotivi della parte inferiore e quelli mentali o spirituali superiori. A questo livello si esprimono le arti, in tutte le possibili espressioni (è un Chakra molto ‘musicale’), inclusa l’arte di amare. Il suo colore è verde o anche oro. Qui si armonizzano luci ed ombre, si conciliano gli opposti, si superano le ambivalente e le esclusive spinte egotiche.
Il IV Chakra è in relazione all’Aria del respiro, al centro cardiaco e al diaframma.
Il V Chakra (azzurro o turchese) è deputato alla comunicazione, ha sede nella gola, dove sentimenti, pensieri, sensazioni si trasformano in parole (e in canto). Rappresenta anche il riso, il pianto, le espressioni di felicità o rabbia, non solo in ‘uscita’, ma anche in ‘entrata’ per cui: l’udito (e l’ascolto, che non è esattamente la stessa cosa, anche l’auto-ascolto). Fisicamente coinvolge Trachea, Bronchi, Orecchie, Apparato della fonazione, Tiroide e Collo. Nella gola il nostro respiro si trasforma in suono.
Il VI (indaco, cioè il viola-blu) Chakra si trova fra gli occhi, è detto anche Chakra della fronte, qui viene visualizzata la consapevolezza ed è il centro della Volontà superiore e dell’Intuizione. Tutti i Chakra in realtà hanno un polo anteriore ed un corrispondente polo posteriore, che in questo caso si trova dietro la testa. A livello del suo polo posteriore il VI Chakra agisce in modo mentalmente esecutivo, quindi promuove la capacità di mettere in pratica le idee. Da qui partono i mal di testa, i disturbi della vista (‘non ci vedo chiaro’) e anche i problemi ai seni nasali.
Il VII Chakra o Chakra della corona, è localizzato alla sommità della testa. Qui si ‘somma’ e si armonizza l’energia di tutti i Chakra che in esso si dissolvono. Per giungere in contatto con questo Chakra è necessaria una meditazione (farò un post su questo argomento poiché le forme di meditazioni sono molteplici). Ha per colore il bianco (come somma dello spettro di tutti i colori) e anche il viola, che simboleggia la trasformazione spirituale. A questo livello troviamo la connessione col mondo spirituale, la purificazione, la via dell’Illuminazione.
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nota (per saperne di più) 1
Anodea Judith: Chakra, ruote di vita. Il sistema dei Chakra e psicologia. Ed Armenia
G. Cerquetti: La scienza spirituale de Chakra, CD ed Anima
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