Pubblico con gratitudine la recensione, un po’ ridotta, apparsa sul n°128 della rivista Attualità Grafologica dell’AGI:
Grafologia del cambiamento. Il gesto grafico nei percorsi di crescita personale
Valeria Zacconi – Aldenia Edizioni, 2016, pp. 208 € 20,00
Sono vari e diversificati gli sguardi sull’uomo che l’autrice mette in campo in questo lavoro, raccolti insieme nell’ottica di offrire al lettore una selezione di alcuni suggerimenti e possibili strumenti di crescita personale.
Valeria Zacconi, che si occupa di grafologia da molto tempo, è anche redattrice del blog: http://consulenzeingrafologia.it, di cui quest’opera rispecchia un poco la struttura: tante piccole trattazioni con tematiche diverse ma con intenzionalità condivise.
Si spazia dai più orientali concetti di chakra e dosha (Ayurveda), alla descrizione dei Fiori di Bach, alla meditazione e ad altre tecniche di lavoro corporeo o spirituale, e ancora ad una carrellata di svariate tassonomie tipologiche più o meno familiari al mondo grafologico.
L’intento è quello di presentare spunti, attrarre, incuriosire su tematiche, incontrate dall’autrice nel corso delle proprie esperienze umane e professionali, delle quali ha personalmente riscontrato una significativa potenzialità in termini di perseguimento del benessere.
Ad ogni argomento esposto sono associate riproduzioni di grafie, che ne suggeriscono le corrispondenze, e spiegazioni introduttive di alcune categorie o segni grafologici, ordinati e meglio descritti in un glossario in calce al testo.
I percorsi proposti trovano le loro radici gnoseologiche all’interno di modelli, contesti variegati ed hanno la potenzialità di sollecitare nei lettori approfondimenti, confronti ma, soprattutto, aperture multidisciplinari.
L’approccio interdisciplinare alla ricerca, si sa, porta a muoversi su piste più azzardate, scomode ed esposte, talvolta a fondo cieco, ma nel moltiplicare ed intersecare punti di vista e ipotesi apparentemente alieni può spianare l’accesso a nuove e preziose intuizioni.
Piccoli e interessanti “viaggi” dunque, la mèta dei quali è sempre l’uomo, la cui complessità biopsicologica e la cui urgenza di autoconoscenza ha stimolato infiniti sforzi di sistematizzazione in ogni tempo. Tra questi la grafologia crea ponti e si pone come fil rouge, ma soprattutto come osservatore capace di confermare, contestualizzare, contribuire a dare senso e prospettiva al disegno unico di ogni vita, con qualunque “lente” si sia tentato di decifrarla.
Le discipline esaminate condividono con la grafologia l’approccio di tipo olistico e simbolico dell’indagine, prendendo in considerazione la persona in termini di globalità, integrità, trasformazione ed interconnessione sistemica di tutte le sue dimensioni.
Nella seconda parte del testo viene reso evidente, attraverso campioni diacronici di scritture dei medesimi soggetti, il lavoro di modellamento spesso eclatante che i percorsi e le scelte esistenziali operano sugli individui. L’autrice invita ad osservare la traccia grafica e le sue dinamiche evolutive come progetto, come monitoraggio dei passaggi e dei paesaggi che stiamo attraversando, come specchio non solo di ciò che siamo ma anche di ciò che potremmo divenire.
La pubblicazione è di immediata fruibilità: sarà necessario riservarsi il tempo della rielaborazione critica, della integrazione, della sperimentazione e della ricerca sincera affinché ognuno possa, se si è sentito coinvolto e “acceso”, comprenderne implicazioni e fecondità. E quale se non questo è un ottimo carburante per la nostra crescita, quella a cui l’autrice desidera invitarci?
Scrivi un commento