Nel paese della bugia, la verità è una malattia”, Gianni Rodari  (“Le storie”) .

(I)

Ho a lungo riflettuto sul valore della verità (per San Giovanni ci ‘rende liberi’) e allo stesso tempo non posso non rendermi conto che alcune forme di ‘menzogna’ – ce ne sono davvero tante – non sono necessariamente negative. Come dice in modo (forse solo apparentemente) cinico il celebre Dr House della serie televisiva, ‘tutti mentono’ e penso che si possa accettare questo assunto, così come quello (analogo) che siamo tutti, almeno un po’, portatori di pregiudizio.

‘Tutti’ sta per la stragrande maggioranza di noi umani, non me ne vogliano le rare eccezioni.

Nessuno mente allo stesso modo, ma ogni bugiardo lascia comunque qualche segnale in grado di ….smascherarlo, vuoi con alcuni tratti grafici, vuoi con le microespressioni del volto e del corpo, vuoi con la voce o lo sguardo. Il linguaggio del corpo, oramai si sa, non mente e sappiamo anche che scrivere è espressione psicosomatica dell’attività non verbale dell’uomo quindi quando mentiamo si vede (per chi sa guardare) sul volto (il famoso ‘guardami negli occhi’ delle nostre mamme e nonne…), nel corpo (postura, rigidità, respiro, come ci rivelano oggi gli studiosi delle micro-espressioni del viso ed altri ‘mentalist’) e anche nella grafia.

Scrive Padre Moretti,  fondatore della Grafologia italiana: “E’ vero che l’uomo, nell’esercizio della sua volontà, subisce l’influsso di molte cause interne (istinti, passioni, abitudini) ed esterne (ambiente, educazione, promesse, minacce); ma, finchè in lui perdura l’uso della ragione, rimane sempre padrone, più o meno delle sue azioni”.

La grafologia mette in chiaro la struttura costituzionale/temperamentale di chi scrive, ma senza giudizio e senza determinismo, non si può dire se una tendenza si avveri o si avvererà con assoluta certezza.

Moretti aveva già colto le motivazioni profonde, nell’agire umano e sociale, della disposizione all’inganno, a “dir bugie”, come strumento di comunicazione.

Nel suo libro ‘Grafologia sui Vizi’, pubblicato attorno al 1950, su più di 80 segni grafologici, 15 rivelano la tendenza diretta e 48 quella indiretta alla menzogna. Padre Moretti stesso specifica :“Il menzognero con tendenza diretta alla menzogna è menzognero perché impostato dalla natura alla menzogna, di modo che, pure senza motivo e quando, anzi, avrebbe ogni motivo per essere veritiero e sarebbe per lui cosa agevolissima l’attenersi alla veracità, ha lo stesso la spinta ad essere menzognero”.

E: “Il menzognero con tendenza indiretta alla menzogna è menzognero soltanto quando l’occasione lo spinge alla menzogna. La tendenza indiretta è comune a tutti ed è quella che serve a riparare alle difficili situazioni nelle quali incappa la personalità umana riguardo le sue molteplici relazioni con il prossimo” (la maggior parte di coloro che mentono davanti al Dr House!).

(segue)