Amore, Psiche e quello che c’è in mezzo (III/III)
Ho accennato nei precedenti due post sull’argomento (Grafologia e sessualità I e Sesso e scrittura II) alcuni degli elementi cui prestare attenzione per cogliere l’energia dello scrivente e comprenderne le pulsioni vitali e, quindi anche, l’espressione sessuale. Certamente nessuno dei tre articoli è esaustivo sull’argomento e nemmeno il loro insieme; la materia è complessa, ma giusto per cominciare a svelare aspetti che incuriosiscono un po’ tutti noi, per poter parlare della grafologia occorre che presenti ai lettori qualcosa di pratico e quotidiano cui ‘aggrappare’ le varie informazioni teoretiche che propongo altrove nel blog.
Un po’ come se per scrivere della cucina (aromi, sapori, filosofia persino) di un paese o cultura, descrivessi alcune facili ricette ‘gustose’ e come eseguirle.
La Pressione indica l’energia vitale e la fermezza o meno delle proprie prese di posizione; la grandezza letterale ha sempre a che fare con lo spazio richiesto dal proprio Io, la zona inferiore indica la parte istintuale, quella superiore si eleva verso la cerebralità o la spiritualità, la zona media è sempre pratica, concreta, ma anche un po’ incentrata su di sé, magari per inibizione o timidezza.
Il gesto nel suo insieme, con le forme, ma soprattutto i movimenti, il Ritmo e il Tratto, i bianchi e i neri della scrittura (vedi post Pieni e vuoti nella scrittura) ci dicono se l’energia è forte, dirompente, esplosiva o contenuta, addirittura costretta o ‘areosa’ (se ‘respira’) o viceversa è troppo debole e spenta.
Sotto, due grafie in cui i ‘neri’ predominano, si osservi il modo peculiare di eseguire l’asta della g della prima:
Sopra: grafia con molti ‘bianchi’, un po’ ‘allagata’ nello spazio, piccola, dai gesti contenuti, incompleti ed inibiti.
Nel quadro generale della dinamica grafica i piccoli segni (vedi ‘gesto fuggitivo’ nel Glossario) si inseriscono per confermarci o meno lo slancio esuberante oppure la contenutezza pudica, persino la reticenza, anche in amore.
Non solo
Nel post precedente su Sesso e scrittura ho descritto alcune modalità di eseguire la lettera g considerata – soprattutto da alcuni studiosi di scuola francese, come emblematica della sfera sessuale individuale. In realtà quanto detto per le g può spesso essere applicato all’esecusione di altre lettere con asta inferiore (f,p,q, alcuni casi la z), soprattutto per quanto riguarda la pressione del filetto (tratto ascendente) e il fatto che questo si leghi o meno alla lettera successiva.
Aste con asola legata in forma progressiva alla lettera seguente: libido adattata che si esprime normalmente senza alterazioni o deviazioni.
Aste con asola slegata (si interrompe nel tratto ascendente, sotto la zona media e non si lega alla lettera successiva): libido frenata per effetto della coscienza (arresto dell’impulso).
Sopra le ‘g’ di S. Veronica Giuliani (1660-1727).
Sotto, uno sguardo sulle ‘g’ della grafia di S. Carlo Borromeo (1538-1584):
Aste con occhiello ‘cieco’ evidenziano un gesto congestionato che potrebbe rivelare una alterazione organica a carico della sfera sessuale (debolezza, impotenza, affaticamento) o a stati depressivi o a condizione post-operatoria debilitante. Potrebbe anche essere gesto essenziale di una grafi Parca (vedi Glossario); sarà il contesto ad ‘illuminarci’.
Asta retta in cui nell’asola il tratto ascendente ricopre quello discendente: dissimulazione della libido e desiderio erotico ‘geloso’:
Asta con asole ornate (ricci vari: cappi, conchiglie o convolvoli di ‘abbellimento’) denotano, come ogni ornamento ammanierato o flessuoso: civetteria, vanità ‘captativa’, bisogno di produrre un effetto.
Si possono verificare nei tratti della grafia appoggi marcato dei tratti orizzontali nella zona superiore (tagli delle t sopraelevati e massicci) in scrittura rapida (gesto pomposo): la libido (zona inferiore) è ‘spostata’, traducendosi in ambizione e desiderio di potere e dominio, una tendenza al dispotismo e alla tirannia:
Tratti orizzontali (finali di lettera e di parola, tagli delle t…..), con appoggi forti che terminano con una punta acuta a forma di pugnale o a ‘mazza’, evidenziano una trasformazione della libido in istinto aggressivo.
Mentre tratti orizzontali tesi, ma rivolti verso il basso, sono uno dei ‘segnali’ di tendenza a voler esercitare il controllo:
La lettera g eseguita in forma di 8, con le sue forme curve, morbide e generose, aperte verso la destra, esprime un andamento che dà libero flusso alla linfa creativa e apre il cuore:
Alla prossima!
buonasera, sono molto incuriosita dalla lettura della lettera g…ho provato un po’ a documentarmi ma non trovo un riscontro nel mio modo di scriverla: dipende molto dalla lettera che la segue a cui ho notato che è sempre legata graficamente. ad inizio parola a volte è senza occhiello e senza asola, quasi dritta, a volte invece presenta entrambe, ma abbastanza strette. mentre all’interno della parola, ha sempre un occhiello ma l’asola diventa un arco (niente asola, ma un tratto arcuato) che lega l’occhiello alla vocale successiva, come un festone, fluido. potrebbe dirmi cosa vuol dire? la ringrazio per la disponibilità.