Dove cerca il grafologo i ‘segni’ dell’intelligenza (II/III)

 

A ‘colpo d’occhio’ nel rapporto forma-movimento (categoria della scuola francese, ma che di fatto si utilizza anche in quella italiana). Se per esempio, il movimento prevale sulla forma:

 o se la forma prevale sul movimento, ma non è rigida:

se vi è quilibrio forma-movimento:

Sopra, nella grafia con l’uccellino, le disuguaglianze sono armoniche, indice di creatività e vivacità ben gestita (Herman Hesse).

Talvolta il movimento invece è tale da destrutturare la forma:

Ho già accennato, nel precedente post sull’argomento, agli studi di Howard Gardner, ai diversi tipi di  intelligenza che lui stesso ha descritto (linguistico-verbale, musicale, corporeo-cinestesica, logico-matematica, spaziale, naturalistica, ) con l’aggiunta per me illuminante

a) dell’intelligenza interpersonale e

b) intrapersonale; 

la prima si attiva e si esplicita nella relazione con gli altri, immaginarne le motivazioni, lavorare con loro e, in taluni casi, persino manipolarli.

La seconda ne è il naturale completamento e la si esercita verso se stessi; serve a conoscersi, a comprendere come vanno le cose dentro di noi, riconoscere ed ammettere i propri bisogni e sentimenti (scopi, paure, punti di forza e punti di debolezza) e utilizzarli per ‘crescere’.

Questi ultimi aspetti dell’intelligenza, compreso il secondo, un tempo misconosciuto e non incoraggiato, relegato tutt’al più a ruolo di ‘pacificatore’ in soggetti in trattamento psicologico di vario tipo, oggi assumono sempre maggiore rilevanza nella vita lavorativa e aziendale, nel marketing e nelle vendite, nelle professioni di ‘aiuto’, nella scuola e persino in ambito militare!

La nona varietà di intelligenza descritta da Gardner è quella che lui chiama esistenziale; tiene conto della componente spirituale, ma non ha niente a che fare col soprannaturale e non è nemmeno realmente una intelligenza a se stante, ma solo la predisposizione mentale (all’interno di una tendenza alla spiritualità) a porsi e ponderare grandi interrogativi, esistenziali, appunto, quali ‘chi siamo?’, ‘perché esistiamo?’, ‘perché moriamo?’ , ‘qual è la ragione di tutto ciò….?’.

Si tratta di quesiti cui sia il mondo del pensiero, uomini, donne e bambini, ma anche artisti e scienziati di tutto il mondo e di varie culture hanno da sempre cercato di dare una risposta, ognuno facendo leva su uno o più dei precedenti differenti approcci. Un aspetto, si direbbe oggi, ‘trasversale’ dell’intelligenza.

Questi ultimi tre aspetti dell’intelligenza erano già considerati nella grafologia Morettiana.

Nel corso della restituzione di un’analisi grafologica, occorrerà rendere sempre chiari i criteri e il linguaggio di riferimento utilizzato tenendo conto del tipo di approccio proprio di chi ascolta, altrimenti le possibilità di incomprensione o fraintendimento saranno ENORMI!

Il grafologo cercherà ancora: nelle disuguaglianze (metodiche e/o disordinate) e le variazioni del Ritmo grafico (di grandezze, inclinazioni, legamenti)…….

Sotto: disuguaglianze metodiche del calibro in grafia medio-piccola, buon Largo tra parole (doti elaborative del pensiero):

 

 

Sotto: grafia molto tonica, ma che presenta segni di agitazione (disuguaglianze non metodiche) e un po’ di confusione, è della scultrice Camille Claudel, in un momento difficile:

Sotto invece le aste quasi non oscillano, seguono un ‘pattern’ rigido e ripetitivo (largo di lettere sproporzionato rispetto a quello fra lettere e fra parole), Brigitte Bardot:
Nella dimensione grafica, vedi sopra un esempio di grafia grande, Io importante, funzioni primarie prevalenti. Pensiero non profondo né dettagliato.

La grafia piccola generalmente è più di pensatori e scienziati (sotto Cavour col suo Minuta), se in contesto armonico, porta anche senso dell’humor:

Piccola non sempre è sinonimo di buona intelligenza, intendiamoci, occorre valutare il contesto. Molto dipende dalla qualità e dalla conditta del tratto e dalle omogeneità: disgregata, inceppata, ritoccata, anche se piccola (concentrazione, che lega con certe ‘ossessioni’) si trova spesso nella grafia di delinquenti:

 

 

 

 

Sopra: grafia del pluriomicida Byron Stanley.

 

 

Sotto: alcune righe della grafia di Adolf Hitler, Piccola, Angolosa (Irta), spazi disomogenei, tratto sporco, Discendente in fine di pagina:

 

 

 

 

 

 

 

Sotto ancora, invece, grafia più Grande (concretezza), Rovesciata (dal punto di vista mentale: doti attentive e di concentrazione), Attaccata (processo logico e consequenziale che permette di raccogliere dati, di organizzarli e coordinali, predilige la sintesi) e con prevalenza di ‘neri’ (carenza di doti profonde ed elaborative del pensiero), per Stretto di lettere e tra lettere: