Il simbolismo del movimento (IV/IV)

Alcuni studiosi non accettano come ‘universale’ il simbolismo dello spazio dello psicologo svizzero Pulver (vedi Storia, I), giudicato ‘statico’ rispetto all’andamento scrittorio. Lo ritengono tuttavia valido per le altre attività grafiche (disegno, scarabocchio, scultura).

Le scritture semitiche (che procedono da destra a sinistra) seguirebbero il proprio modello culturale, che non è simbolicamente interpretabile allo stesso modo di quello occidentale o latino, non completamente almeno. Tratterò più a fondo degli ‘altri alfabeti’ in post successivi, ma invito i miei attenti lettori a ricordare che esistono.

c) l’aspetto Cinetico-espressivo

Il terzo aspetto del simbolismo spaziale (vedi post precedenti I, II, III) secondo Pophal è il più attivo, si manifesta attraverso l’inclinazione delle lettere e l’ampiezza degli spazi di e fra lettere.

La scrittura Dritta, secondo questo approccio, è prodotta da un movimento abduttivo che, in anatomia funzionale, allontana dalla linea mediana (il piano sagittale) del corpo, quindi ‘estende’, estroverte. È il movimento contrario all’adduzione, che invece restringe, contraendo. Quest’ultimo è il gesto tipico di chi scrive ‘controcorrente, per esempio i mancini nelle grafie occidentali, per cui si accentua il Rovesciata. Rovesciata contrae, frutto di un movimento di abduzione.

Pendente, viceversa, rilascia grazie a un movimento di adduzione.

 

 

 

 

 

 

 

Le lettere possono essere considerate come la rappresentazione fisica del corpo umano in cui la zona superiore rappresenta la testa; la centrale il corpo e l’inferiore le gambe:

L’inclinazione della testa verso la destra (di chi guarda) rappresenta l’apertura verso il mondo esteriore; la testa dritta mostra una posizione neutra, quella inclinata verso sinistra mostra invece una presa di distanza (e così via):

 La testa verso destra (per chi guarda) dà un senso di abbandono, languore.

 L’inclinazione verso la sinistra (sopra) dà l’impressione come di ritrarsi.

La testa dritta (sotto) esprime neutralità, o sostenutezza:Quanto si applica alla testa e alle parti del corpo, può essere rappresentato e ‘letto’ anche nello sguardo:

Nel Cristo di Leonardo (sopra), il volto guarda a sinistra (al passato), ma gli occhi sono centrali e lo sguardo è rivolto verso destra, indicando ‘la via’ e la promessa del futuro. Anche i capelli, che si allungano in basso a destra partecipano della simbologia dello spazio, sapientemente e armonicamente gestito da Leonardo.

In un vecchio manoscritto tedesco sono disegnati tre cavalli che ben raffigurano i tre tipi di inclinazione letterale e anche il tipo di espressione-energia che vi sottende:

 

Il prodotto grafico evidenzia i movimenri progressivi e/o regressivi, a prescindere dal simbolismo destra-sinistra. L’aspetto espressivo è in forte relazione con gli aspetti culturali e può esprimersi in entrambe le direzioni e, contrariamente a quanto enunciato da Pophal, può non avere attinenza diretta col movimeto abduttivo o adduttivo del braccio, ma rimanere ‘movimento della mente’, più che della mano.

L’aspetto espressivo non equivarrebbe quindi a quello culturale, pur essendo promosso da quest’ultimo. Tornerò su questo punto parlando dei disegni dei bambini in un prossimo post.

L’estroversione e lo slancio sono quindi rappresentati da una forte spinta verso la fine del rigo, qualunque sia la direzione scrittoria. Nelle nostre grafie che si scrivono da sinistra verso destra, i fattori simbolico ed espressivo si mescolano e non è possibile distinguerne nettamente gli effetti.

All’interno di tutti i tipi e direzione di grafia, gli aspetti culturali pesano più di quelli espressivi, anzi, li condizionano. Gli aspetti culturali sono più forti anche di quelli innati e arrivano a dominare anche quelli simbolici:

                            GIALLO

Molti percepiscono o ‘ricordano’ una scritta come quella appena vista come effettivamente gialla e non blu!
Scrivere è un’attività altamente specializzata, coinvolge molti aspetti della persona, sia a livello mentale, che fisico, che fisiologico. La scrittura richiede la gestione di aspetti sia culturali consci, sia aspetti inconsci ed espressivi, talvolta coinvolge anche residui di ‘inconscio collettivo’ e riguardare allo stesso modo sia chi scrive con la mano destra che i mancini.
Alla prossima,

Valeria