Giacomo Leopardi

Letture nella scrittura

Chi ha il coraggio di ridere è padrone del mondo,
come chi ha il coraggio di morire. (Giacomo Leopardi)

La grafia di Leopardi ci parla della sua fine intelligenza, la propensione per il bello e per le arti, per la filosofia. Uomo di grande capacità di dedizione, applicazione e ascolto (grafia chiara, nitida, curva, calma, piccola, sinuosa, dritta, parca, ponderata, attaccata). Forte e innata la propensione alla composizione lirica in cui è stato Maestro e oggi internazionalmente riconosciuto come uno dei più grandi poeti italiani, lo diceva già Nietzche, ed europei.

Ritroviamo nel tracciato di Leopardi i segni della sua timidezza (grafia Titubante) e forse un certo avvilimento, si innesta inevitabilmente su un terreno originariamente ottimista e molto vitale (grafia fluida, curva, chiara, nitida, ascendente-discendente), o forse il poeta ‘ci marciava’, non senza un certo senso del ‘dramma’ o vera e propria astuzia.

Come molte persone riservate Leopardi si relaziona poco e preferibilmente coi suoi pari, presentando a tratti segni di alterigia (Dritta). Nelle crisi di sconforto si flette (Filiforme, Fine, Attaccata, segni di emotività), ma – come già osservato – si compiace di drammatizzare (Larga e Recisa) i propri sentimenti ombrosi e di crogiolarsi nella posa dell’abbattimento, ‘facendone un elemento d’arte’, secondo p. Moretti.

Amore, amor, di nostra vita ultimo inganno. (Giacomo Leopardi)

Moretti spiega questo tendere al pessimismo nella grafia Titubante, Curva, Filiforme, Fine, un po’ come una civetteria, un’arte, ma sottolinea che Leopardi rimane una natura ottimista, vitale, uno spirito libero ed elevato, come traspare dal respiro e anche dalla vastità della sua produzione poetica.
Leopardi è infaticabile, nonostante la gracilità di costituzione e la delicatezza di sentimento.

Emergono e si rilevano con gli anni dalla grafia una certa instabilità sentimentale e ‘confusione di sentimenti contrastanti”, che vengono effettivamente ad accrescere l’avvilimento stesso’ (Moretti nel suo: ‘I grandi dalla scrittura’).

Sincero, ma con garbo, sviluppa negli anni una crescente abilità ‘accattivante’ (Sinuosa, Fluida, Vezzosa, unita alla finezza generale del contesto), abilità probabilmente dovuta all’aumentare della deformità e alla conseguente emarginazione; i postumi di tubercolosi ossea che lo aveva colpito fin dall’adolescenza continuano a peggiorare, ‘deformandone’ il corpo.

Gli ‘imbrunimenti’ dovuti a momenti di sconforto, sia in ambito affettivo-sessuale (ambito in cui è sempre molto sensibile), che sociale (nel quale è abituato a muoversi meglio fin dall’infanzia), non contaminano l’assoluta liricità della sua vasta produzione poetica.

Gli uomini si vergognano non delle ingiurie che fanno, ma di quelle che ricevono. (Giacomo Leopardi)

Leopardi, nei Fiori

Non è un caso che questo poeta abbia scritto “La Ginestra” (il Rimedio Gorse è preparato con i fiori di ginestra). Ma interessante e fondamentale è la riflessione sul lato positivo e vitale del pessimismo leopardiano che fa Valeria Zacconi nella lettura grafologica. In Leopardi quindi troviamo ben rappresentate le due facce emotive dei Rimedi: pessimismo e lucidità, disperazione e speranza, timore e coraggio.

Gentian “Per coloro che si scoraggiano facilmente. Essi possono migliorare progressivamente nella malattia o nei loro affari quotidiani, ma ogni minimo ritardo o contrattempo causa loro dubbi e presto li demoralizza.”

Gorse “Per i casi di grande disperazione, per chi non crede più che si possa ancora fare qualcosa per loro. Se gli altri insistono o per far loro piacere si sottopongono a nuove cure, ma sostenendo che ci sono ben poche speranze di miglioramento.”

Mimulus “Paura delle cose del mondo: malattia, dolore, incidenti, povertà, buio, solitudine, sfortuna. Sono le paure della vita quotidiana. Queste persone sopportano segretamente e in silenzio le proprie paure e non ne parlano volentieri agli altri.”
in collaborazione con: http://www.360gradifioridibach.com/

Le grafie prodotte per illustrare il post non sono necessariamente quelle utilizzate per la misurazione dei segni della stessa grafia.