‘Yoga grafologico’ per ampliare le qualità desiderate.
Il ben-essere (così lo scrive la mia amica Nancy Perin di ‘niceperformance’) è un’esperienza complessa, molteplice direi, che richiede agiatezza, ma anche buona salute e una serie di relazioni e mutui legami sociali, senza i quali non ci si può sentire pianamente ‘bene’, non ci si percepisce come identità personale ‘soddisfacente’.
Sia il rapporto col denaro e con i beni materiali, sia il rapporto con gli altri e il desiderio di attività sociali, culturali, fisiche e mentali ‘autogratificanti’, varia da persona a persona, ma è certo che ognuno di noi, per star bene, ha necessità che il proprio bilancio del ben-essere risulti positivo.
Per ogni persona, la piena riuscita e la personale soddisfazione, sia nell’area lavorativa che in quella personale, deriva da tre caratteristiche individuali: il sapere, il saper fare, il saper essere.
La grafia rivela se e come i vari ‘ingredienti’ sono presenti e come si rapportano fra loro. Con l’analisi della grafia si vedono bene le dinamiche intellettive e affettive, la capacità di adattamento, la flessibilità o meno delle soluzioni o, viceversa, l’espressione della rigidità. Tutte qualità sulle quali è possibile lavorare per apportare cambiamenti graduali nel senso del ben-essere, che sarà l’obiettivo sempre in progress.
Si tratterà di andare ‘oltre’ ciò che la grafia esprime adesso; mettere in movimento gli elementi in gioco attraverso prese di coscienza e stimolazioni promosse partendo da quanto espresso dalla stessa scrittura. Su questo è possibile inserire un programma di lavoro personalizzato, volto a sviluppare alcune potenzialità poco espresse e anche alcune qualità che stanno particolarmente a cuore all’autore della grafia.
Va detto che se è impossibile modificare completamente la propria scrittura con la sola volontà (inevitabilmente i segni di tale sforzo emergerebbero nello scritto, rivelandone la poca naturalezza e spontaneità), è pur vero che con pazienza, allenamento, esercizi di respirazione abbinati, possono modificare gradualmente alcuni tratti, sia grafici che psicologici.
Col linguaggio un po’ creativo che mi contraddistingue ho paragonato questo programma allo yoga.
Qualcuno lo chiamerebbe forse ‘potenziamento cognitivo’; è ormai acquisito il fatto che la nostra mente sia modificabile e, ispirandomi un po’ all’esperienza della ‘ginnastica passiva’ in riabilitazione, ho provato a stimolare alcuni di questi cambiamenti su base volontaria si, ma non rigida, utilizzando anche la respirazione yoga.
E’ un po’ ciò che è capitato a me, da quando ho iniziato a studiare la grafologia; le soluzioni grafiche si sono semplificate, gli spazi aperti e ‘distesi’, l’aria ha circolato meglio nell’espressione grafica del mio essere (e del resto anche la mia respirazione è migliorata). Certo, alcune modificazioni sono arrivate anche grazie a un felice incontro maturativo con quella che la mia amica Veronica chiama ‘la pedagogia della vita’.
Come in tutte le cose che si apprendono, anche la scrittura può essere esercitata e come tutti i miglioramenti su sé stessi i primi ingredienti necessari sono motivazione e determinazione. Conoscere o ‘scoprire’ che certi nostri gesti abituali sono si radicati in credenze e abitudini, ma che per il nostro ben-essere oggi sono nocive o non più vantaggiose può stimolare la ricerca di nuovi ‘approdi’, nuove risorse, nuovi stili di vita.
La nostra grafia è viva e cambia, pur rimanendo sostanzialmente riconoscibile. Nel mio e negli altri casi che conosco, il lavoro è avvenuto soprattutto nella distribuzione degli spazi, legati ai tempi di reazione, alla profondità del sentimento e del pensiero, all’ascolto dell’altro.
E’ possibile, sulla base della conoscenza della propria grafia giungere alla riorganizzazione dell’omogeneità di alcuni indici come l’inclinazione generale (non le sue variabili interne), l’andamento sul rigo, la pressione, la gestione degli spazi e dei margini in un senso più armonico per il benessere personale condiviso. Fondamentalmente si può operare su quelli che Moretti chiama i segni Modificanti e Accidentali, assai meno sui Sostanziali e su tutti i Temperamenti (vedi Glossario).
Il coaching grafologico che propongo si svolge in più incontri in cui alla restituzione dell’analisi grafologica segue la definizione di un progetto possibile e/o desiderato, verranno effettuate esercitazioni a casa sulla base di stimoli appositamente studiati per l’argomento specifico scelto.
Per ogni punto-qualità desiderato si eseguono dalle tre alle cinque sessioni bisettimanali via Skype, fra le quali verranno svolti degli esercizi volti a far emergere o riarmonizzare tali qualità. Il lavoro sarà svolto sulla grafia, sul respiro e sullo stile di vita.
I risultati saranno sottili, ma sorprendenti!
Prendiamo ad esempio il caso di ………che desidera sviluppare maggiore PAZIENZA.
La sua grafia ………mostra………….
Dopo tre mesi di lavoro insieme…………………
Si possono migliorare, con questa sorta di ‘yoga grafologico’ qualità come:
Ascolto
Entusiasmo
Semplicità
Creatività
Gratitudine
Perdono
e contenere o lasciar andare:
Impazienza
Indolenza
Risentimento…..
Per sapere cosa occorre per cominciare, leggi anche il post Grafologia: ecco gli attrezzi del mestiere, il resto lo costruiremo insieme, un passo alla volta!
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