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Si torna a parlare delle sculture di Amedeo Modigliani in un nuovo libro (vedi sotto), in quest’occasione offro un mio contributo sulla grafia e il gesto grafico di Modì.

In soli trentasei anni di vita Amedeo Modigliani ha profondamente segnato l’arte del ‘900 e ancora oggi è amato e celebrato internazionalmente e non credo che questo sia dovuto alla sua reputazione ‘maledetta’, quanto alla sua personalissima interpretazione figurativa dei volti e soprattutto dei corpi, massimamente quelli femminili. Quei volti e colli piacevolmente allungati, le tetumblr_nufef9uImw1rrpello1_1280ste inclinate su un lato, gli occhi stretti e languidi, i seni rotondi e i corpi m61192b3062ebf434fc7e59e323893a70orbidamente offerti, sottolineati da colori caldi e al tempo stesso decisi, hanno l stessa ‘griffe’ della manscrittura di Modì.Modi_Logo

La psicologa e grafologa Nicole Boille, nel suo bel libro ‘Creatività tra genio e follia’ si chiede: “Esiste un sigillo dell’artista, un suo gesto-tipo, nella sua arte, nel suo disegno, nei suoi studi, nella sua grafia? Pittura, scultura, disegno, incisione, altrettante espressioni della mano di un artista, come lo è anche la sua scrittura. Ritrovare nell’incanto del tocco, nell’incisione del bulino, o nel combattimento scultoreo, un’impronta comune con il grafismo, con la spontaneità del gesto scritturale, rappresenta certamente un’appassionante sfida.”

La risposta non può che essere affermativa ed io concordo. Sappiamo che la scrittura è linguaggio non verbale, come lo sono le espressioni artistiche su citate e, allo stesso tempo, tutto nell’essere umano è espressione ‘psico-somatica’ e non può manifestare che quello specifico ‘psiche-soma’, seppure con variazioni interne personali, dovute allo stato ora dell’una, ora dell’altro, tuttavia unici e riconoscibili.

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Il tratto della grafia di Modigliani è secco, nervoso, presenta subitanee scariche a forma di clava, tratti lanciati a pugnale (tagli delle t, aste delle p, affondi delle J), ritmo irregolare e Pressione spostata con gesti fuggitivi  più spessi a destra e che si assottigliano a sinistra, come se procedessero ‘controcorrente’. Il segno morettiano Contorta indica necessità di controllo,  e la pendenza delle aste verso destra, mostra languore  e influenzabilità affettiva. Una miscela di Cessione e Assalto, secondo i temperamenti Morettiani. 

Nella Pressione spostata l’appoggio preme più sui tratti ascendenti e meno sui discendenti, contrariamente a ciò che avviene fisiologicamente e nel caso di Modigliani il gesto pressorio tende a svilupparsi nell’orizzontalità dove è prevista la verticalità e da sinistra a destra (trattini delle t), più che secondo il nostro modello calligrafico, con andamento da sinistra a destra.

La Pressione spostata, che privilegia lo stiramento longilineo a favore della verticalità, si ritrovano nella pennellata e nella configurazione pittorica di Modigliani, più che nella scultura, che tuttavia lo ha sempre attratto e in cui esprime maggiormente  la sua tendenza ‘austera’.

Per Ania Teyllard, psicologa e grafologa allieva di Jung: caratteristica di questo segno è la mancanza di coesione e può denotare serie turbe. La Pressione spostata può verificarsi sia per eccesso, sia per mancanza di energia. Modì fu anche molto fragile di salute per tutta la sua breve esistenza. Questo segno si trova spesso in grafie di persone che investono più energia a livello mentale e che nell’azione risultano inefficaci. Pressione spostata si trova spesso nelle grafie di artisti o anche religiosi che per motivi di educazione o credenze (personali e familiari) spostano l’accento sul non-fisico, idealizzando il mentale o lo spirituale.

La forte creatività (disuguaglianze e semplificazioni) non è sostenuta dall’armonia degli spazi, che sono perlopiù disomogenei, la forza espressiva è dunque saltuaria e di preferenza esplosiva (gesti fuggitivi su quel tratto e pressione), e coesiste in modo ambivalente con il bisogno di controllo (Contorta). Potrebbe anche darsi il caso – difficilmente confermabile grafologicamente – che certe tensioni e spostature di pressione e ritmo (non ultimi i tratti delle t che iniziano a destra più spessi che a sinistra si assottigliano) siano da attribuire a un originario mancinismo corretto, oppure ambidestrismo, di cui non si hanno tuttavia notizie certe.

Il lavoro è più ossessivo e frenetico che continuo, secondo una dinamica del gesto scritturale in cui si ritrovano analogie con alcuni elementi di quello che lo psicologo francese Didier Anzieu, sempre citato da Nicole Boille, chiama: ‘atto di creazione’, in questo caso la produzione artistica di Modì.

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L’influenza dell’arte primitiva è particolarmente evidente nelle sculture; al 1909 al 1913 Modigliani si dedica quasi esclusivamente a quest’arte, sperimentando la tecnica del taglio diretto piuttosto che quella della modellazione. Questo è il suo modo di trattare la materia. Le sue sculture raffiguravano teste e colli dalle forme allungate e occhi scuri, privi di pupille. Hanno quasi sempre una postura ieratica e si ispirano alle opere dei primitivi iberici scoperti dall’artista livornese visitando il museo del Louvre.

Numerosi schizzi e disegni delle Cariatidi hanno dato vita a un’ unica scultura, eseguita tra il 1912 e il 1913, e conservata al Museum of Modern Art di New York,  considerata con tutta probabilità l’ultima sua opera di questo tipo.

Amedeo Modigliani, Cariatide, 1912-1913 Museum of Modern Art New York

A destra la scultura di New York:

Le venticinque statue  di Amedeo Modigliani esistenti presentano un alto grado di senso plastico e solidità insieme. 

Sotto, le teste di Modigliani eseguite nel 1909 e oggetto dello studio riportato nel libro di Maurizio Bellandi: ‘Le pietre dell’inciampo’, ed. Sillabe, Li.

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