Ancora alcune riflessioni su questi piccoli indici rivelatori della volontà
Come già visto nel precedente post, si dà generalmente al trattino ( o taglio o barra) della t la responsabilità di essere uno degli indicatori del tipo di volontà (e anche un po’ del sentimento dell’IO) dello scrivente.
La loro assenza è indice di mollezza portata agli estremi; non la si riscontra infatti che in grafie il cui intero contesto è molle, sciatto, trasandato, senza tono. Talvolta i trattini delle t scompaiono a causa di una protratta malattia, a causa della scarsa energia. In quest’ultimo caso rappresenteranno stanchezza, ma non si potrebbe dire che allo scrivente manchi (in assoluto) la volontà.
Taglio della t sopra l’asta
Questo è l’andamento del Riccio di mitomania I specie (vedi Glossario). Può indicare desiderio di primeggiare, di essere al di sopra degli altri o della media (ho già detto che la parte superiore della grafia è anche l’area dell’orgoglio, no?). Talvolta si tratta di una compensazione che nasconde frustrazioni e un certo senso di inadeguatezza:
Taglio della t arretrato o avanzato
In questo caso vale la simbologia dello spazio o campo grafico (vedi post); per cui quando il trattino è posto prima dell’asta è arretrato; ha quindi andamento sinistrogiro, regressivo, indeciso, irresoluto, tipico di chi mostra capacità decisionale inibita e tende a postporre per timore di ‘scoprirsi’, parlando o agendo.
Mentre se il trattino è avanzato o destrogiro, si colloca quindi oltre l’asta (il modello calligrafico lo vorrebbe appoggiato ad essa), denota propensione all’azione, fiducia nel futuro, fierezza e una sicurezza di sé a volte eccessiva, anche imprudenza. Come al solito sarà il contesto a darci la buona chiave di lettura.
Taglio della t basso
Si intende basso sull’asta; si solito da solo indica una personalità dotata di un buon senso e che si esprime con toni equi e pacati.
Taglio della t corto o lungo
Nel taglio corto si legge una volontà fiacca, influenzabilità, inibizione, ammutolimento. In un contesto positivo e solo ‘misurato’, avvaloreranno significati che vanno più nel senso della sobrietà, della misura, della discrezione, dell’essenzialità (come avviene per Parca, vedi Glossario). Occorrerà sempre vedere da che tipo di pressione e ritmo grafico generale questi gesti sono accompagnati.
Sopra un taglio alto e lungo e, accanto, basso e corto.
Esistono trattini lunghi che terminano a punta (come fossero dei pugnali) ed altri che mantengono grossomodo lo stesso spessore dall’inizio alla fine (detti ‘a mazza’). In entrambi i casi esprimono aggressività, desiderio di dominio sull’ambiente; questa ‘arma’ può essere rivolta a volta verso sé stessi, altre volte spinta con decisione verso il Tu. Talvolta col sarcasmo o il punzecchiamento, altre volte con una vera e propria onda d’urto reattiva, densa di tensione e nervosismo.
Si possono verificare nei tratti della grafia appoggi marcato dei tratti orizzontali nella zona superiore (tagli delle t sopraelevati e massicci) in scrittura rapida (gesto pomposo): la libido (zona inferiore) è ‘spostata’, traducendosi in ambizione e desiderio di potere e dominio, una tendenza al dispotismo e alla tirannia (dal post Sessualità III):
Tratti orizzontali (finali di lettera e di parola, tagli delle t…..), con appoggi forti che terminano con una punta acuta a forma di pugnale o a ‘mazza’, evidenziano una trasformazione della libido in istinto aggressivo:
Mentre tratti orizzontali tesi, ma rivolti verso il basso, sono uno dei ‘segnali’ di tendenza a voler esercitare il controllo:
Taglio t ‘legato’ all’asta, con triangolo o ‘boccalo o riccio’
Nel primo caso (immagine sotto a sinistra) si ha tenacia e anche volontà di dominare (due Angoli A); anche nel secondo caso abbiamo tenacia, ma gestita con più tatto, savoir faire, al limite dell’astuzia:
I tagli delle t legati sono frutto di una personalizzazione della scrittura ed esprimono ingegnosità, originalità e praticità, ma anche impazienza e/o insofferenza nei rapporti interpersonali.
Taglio della t curvo (a ombrello) o ‘ritorto’ (col concavo rivolto verso l’alto)
Nel primo caso la tendenza è di tipo protettivo, il trattino delinea una sorta di ‘copertura’ sull’asta (quanto il trattino si eleva lungo quest’ultima, o oltre la stessa, il che costituirà un ulteriore elemento da esaminare). L’andamento è simile a quello delle Aste col concavo a destra (vedi Glossario), ma si colloca nella zona superiore della grafia (vedi Simbolismo del campo grafico, I, II).
All’opposto, quando il taglio della t si presenta col concavo rivolto verso l’alto, ha un po’ lo stesso significato delle Aste col concavo a sinistra (vedi Glossario), ma applicato alla zona superiore (idem). Ne consegue senso di repulsione, tendenza a stare sulla difensiva, soprattutto in ambito ideale o affettivo.
Taglio della t a serpentina
E’ un tratto che ondeggia, ora sale e ora scende. Moretti non si è soffermato su questo aspetto, ma ne hanno parlato molto autori francesi o lo spagnolo Augusto Vels, che viene da quella formazione e poi ha elaborato un proprio metodo.
Se in contesto positivo è indice di creatività; la grafia è molto vivace e la mano corre, come le idee, non può non provocare qualche torsione nei rapidi cambi di direzione. Ne deriveranno, sempre a seconda del contesto, indicazioni positive (allegria, fantasia, ricca immaginazione, adattamento) oppure negative (astuzia, insincerità, ipocrisia).
Va da sé che il taglio della t non si possa valutare da solo, ma vada prima di tutto considerato in relazione all’asta della sua stessa lettera che potrà essere Dritta o Pendente o Rovesciata; oppure curva (a destra o a sinistra o ambedue, cioè ‘ritorta’).
Somo molti gli elementi da osservare anche per un gesto così piccolo! Ricordiamo di essere prudenti e…mantenerci benevoli, quando osserviamo una grafia.
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