Michelangelo: forza d’animo e di carattere, grande senso di dignità e delle proporzioni.

Il ritratto grafologico di un grande creativo ‘evergreen’ (avercene!).

Michelangelo Buonarroti (1475-1564) visse a lungo e scrisse molto, soprattutto tra il 1497 e il 1563 (a un anno dalla morte, quando già aveva 88 anni!); documenti, lettere, missive e ‘contratti’ ben documentati, con grande cura delle strutture ortografiche, degli aspetti morfologici e sintattici, dei segni di punteggiatura e altri ‘gesti fuggitivi’ – come li chiamiamo in grafologia morettina, talvolta persino utili nella datazione di un documento (vedi post ‘Glossario’ ).

Di grandissima intelligenza e ingegno (Larga di lettere e Disuguale metodico dell’inclinazione molto sopra la media), fu più scultore che pittore (come afferma p. Moretti, in ‘Facoltà intellettive, attitudini professionali dalla grafologia’, che definisce la sua pittura ‘panoramica’).

Grande senso delle poporzioni

Per l’attitudine alla statica (Elegante, Austera, Piantata sul rigo, Ponderata) con piglio da condottiero (cioè con audacia ponderata e un occhio ‘tattico’) fu anche architetto, oltre che pittore, poeta di grande fermezza (Ponderata, Elegante, Dritta, Grossa, Sinuosa, leggermente Pendente, Recisa, Austera, Piantata sul rigo), con grandi segni di creatività (elevato Disuguale metodico del calibro, prima specie, su base di grandezza media) che, uniti a un ritmo scrittorio aggraziato, proprio perché Elegante, gli daranno predisposizione anche alla cura delle ‘distinzioni minime’ (cioè dei dettagli dell’arte) in pittura come in scultura (Elegante, appunto). Si veda su tutte la magistrale esecuzione del Mosé, ricco di chiaroscuri e dettagli ‘pastici’ grazie al sapiente posizionamento delle parti. Ricordiamo che una parte del corpo del Mosé è stata rieseguita in un secondo momento da Michelangelo, che ha praticamente girato completamente la posa di una delle gambe.

Mosé di Michelangelo, dettaglio.

Michelangelo stesso preferiva la scultura, o l’arte del ‘togliere’, alla pittura, l’arte del ‘porre’ ; in lui tutto era ‘monumentale’ (Austera, Ponderata, con Grossa).

La creatività di Michelangelo poggiava molto su elementi scrittori non solo ‘mobili’ (Disuguale metodico del calibro, Fluida), ma anche molto concreti e stabili, dai qual ha attinto forza e attitudine alla scultura e all’architettura (Intozzata I modo, Piantata sul rigo, Austera, Elegante, Ponderata, Parca).

Uomo di grande sensibilità

Troviamo in Michelangelo un uomo di grande comprensione (Larghezze equilibrate, Disuguale metodico e Sinuosa), ampiezza di vedute, generosità e altruismo (senza retorica o sdolcinature), schiettezza e coraggio morale (Curva, Larghezze equilibrate, Sinuosa, Chiara, Nitida, Austera, Ponderata, Parca).

Talvolta un po’ rude, ma senza cattiveria (Grossa, Recisa, in contesto Curvo e con Sinuosa), con possibili repentini scatti d’ira (non amava essere infastidito) e molta fierezza di carattere, sui quali la riflessione (Ponderata e Triplice Larghezza equilibrata) ha in genere il sopravvento.

 

Uomo indipendente e fiero

Molto indipendente e fiero, anche affettivamente, pur caloroso e dalle grandi doti umane, ha sicuramente chiesto molto a chi gli stava accanto in termini di pazienza e flessibilità (Piccola, leggermente Pendente, Riccio del Soggettivismo, con altri indici già visti). Mal sopportava le distrazioni e gli intralci alla realizzazione dei propri progetti e aspirazioni (alto Disuguale metodico, pressione Intozzata I modo, contesto di Fluida), cosciente della propria forte capacità organizzativa (Disuguale metodicamente e tenuta del rigo).

Con l’età, com’è fisiologico in una lunga esistenza, si acuiscono nella grafia i segni dell’irrigidimento; sia nell’andamento sul rigo (Piantata sul rigo), nella conduzione del tratto, il ‘tono’ abituale, solitamente iperteso (forte Intozzata I modo), cede il passo al ‘discendente’. L’aria, cioè lo spazio fra le righe, si restringe, ma sostanzialmente il geniale e austero condottiero, pur con qualche flessione, è là.

 

Oggi Michelangelo sarebbe ancora un grande artista e un grande scultore e forse qualche anno fa sarebbe stato anche un buon capitano d’industria, non gli mancherebbero tuttavia anche oggi i ‘numeri’ per essere un valido motivatore di squadra (Sinuosa), anche se sempre un po’ ‘ingombrante’,

avercene!

Alla prossima,

Valeria

Le grafie prodotte per illustrare il post non sono necessariamente quelle utilizzate per la misurazione dei segni della stessa grafia.