Letture nella scrittura.

Dio agisce sempre secondo le vie più semplici (Madre Teresa)

Vorrei intitolare questo ritratto: ‘la gioia del fare’ o meglio ‘il fare gioioso’.


Madre Teresa ha le caratteristiche scrittorie della persona pratica, operosa, concreta, stabile, perfettamente calata nella realtà quotidiana (forte Mantiene il rigo, buona la pressione, omogenea senza essere rigida o banale).
I lebbrosi erano i suoi ‘figli prediletti’, amorevolmente attenta ad accompagnarli anche nel momento del trapasso, tenendo loro le mani, incurante di che fede o credo fossero. L’India è la sua patria , la sua missione: l’India è mani e piedi nella madre terra.
Madre Teresa anche dalla grafia è un’operatrice del ‘fare’, diceva ‘faccio per amore di Dio’, e lo faceva poggiando su volontà, tenacia, fermezza (i segni già descritti, più Aste rette ed Angoli A), lungimiranza e dedizione oltre ogni ostacolo, portando avanti fino alla fine la sua missione di soccorso.
Salda moralmente e psicologicamente negli obiettivi, Madre Teresa era dotata di intelligenza profonda, serena ed equilibrata capacità di giudizio, buon senso critico e ‘visione di insieme’.

Perché una lampada continui a bruciare bisogna metterci dell’olio (Madre Teresa)

lettera madre teresaL’intera grafia parla della stabilità di questa donna piccola, ma fortissima; vi è omogeneità nella pressione (piuttosto marcata), nell’inclinazione e nel ritmo che ci dice rapidità, colpo d’occhio, capacità di sintesi efficace e non a discapito dei dettagli (Attaccata, buona alternanza curva-angolosa, che aumenterà a favore di quest’ultima, ma solo con l’età avanzata). A questa piccola forte donna, che ha trattato con i grandi del mondo per aiutare i ‘suoi’ poveri, affidandosi alla sola carità dei donatori, non mancano le doti pratiche (Tratto nutrito, Mantiene il rigo stabile senza rigidità, lieve Pendente, buon equilibrio fra Largo di lettere, fra lettere e fra parole): capacità di dialogo, organizzazione efficace (Larga tra parole), nonché resistenza, anche fisica, nelle difficoltà (insieme dei segni di tenuta del rigo, dei ritmi, angoli, tratto nutrito).

Molto intelligente e pratica dunque, ma anche affettuosa e compassionevole, dedicava le capacità organizzative, che hanno reso così efficace il suo lavoro, ad aiutare i più umili e bisognosi (forte Fluida). Verificava con saggezza e meticolosità le proprie intuizioni (Triplice larghezza equilibrata) e si dedicava anche a compiti ripetitivi senza che questo provocasse in lei contrarietà o irrequietezza (ritmo pacato che ben governa le spinte creative e innovative date dal Disuguale metodico del calibro).
Rifuggiva le soluzioni scontate e, nella scrittura, troviamo segni di una certa insofferenza alle regole, dovuta proprio alla grande indipendenza di giudizio e alla predisposizione a seguire il proprio personale ritmo di lavoro (Dis. met, Mantiene il rigo, i segni della volontà e dell’autodisciplina); era onesta, prima di tutto con sé stessa (Chiara, Fluida), certa delle proprie capacità  di dedicazione, fiduciosa nella propria ampiezza di visione, sempre lontana da ogni grettezza.

Considerava che suo posto fosse tra i più poveri, i bisognosi o gli ammalati (linee orizzontali della zona superiore che coprono le lettere adiacenti e lo spazio interlinea insufficiente): “Mi disturba profondamente il fatto di sentirmi a mio agio nel mio letto, mentre ci sono altri nelle strade che non sanno dove andare. Penso che sia sbagliato non condividere”.

Il 7 ottobre 1950 ha fondato ufficialmente la Congregazione delle Missionarie della carità e suor Teresa diventa Madre Teresa. Vi è praticità e concretezza anche nella scelta dell’appellativo ‘Madre’.

E’ stata insignita del Premio Nobel per la Pace nel 1979.

Meno di tre mesi prima, in una lettera al confessore spirituale, il reverendo Michael van der Peet, scrive:”Gesù ha un amore molto speciale per te. Ma per me, il silenzio e il vuoto è così grande che io lo cerco e non lo trovo, provo ad ascoltarlo e non lo sento”.
Questo dilemma della fede, questo tormento infinito vissuto con strazio, ma così delicatamente espresso, mostra l’umiltà della grande piccola donna che camminava serenamente in sandali anche nel freddo inverno di Oslo.

La fame d’Amore è molto più difficile da saziare che la fame di pane (Madre Teresa)

Madre Teresa, nei Fiori di Bach*:

Importante vedere Madre Teresa nel lato virtuoso dei Rimedi: troviamo molte corrispondenze nella categoria “Eccessivo interesse per il benessere per gli altri” dove già dal titolo si nota il capovolgimento in positivo poiché in Madre Teresa la dedizione e l’interesse per il prossimo non fu mai “eccessivo”. Nella sua crisi mistica, nel silenzio della fede, Madre Teresa è stata forte proprio nella stessa fede che in lei produceva tormento: questo aspetto di accettazione del mistero è un lato Aspen positivo.

Oak, è la tenacia e forza, il lavoro lento ed inesorabile. Rock Water, l’unico Rimedio preparato solo con acqua, è la sua onestà limpida e cristallina. La rapidità di pensiero, decisione e azione è in lei anche nell’aspetto positivo: la pazienza.
Semplicità, Umiltà e Compassione, le tre porte attraverso cui tutti noi dobbiamo passare erano per lei i vasti spazi in cui accoglieva chiunque bussasse alla sua porta.
Aspen Paure vaghe e sconosciute, per le quali non si riesce a dare né spiegazioni né giustificazioni. Tuttavia il paziente può essere terrorizzato perché non sa che cosa di terribile stia per accadergli. Queste paure vaghe ed inspiegabili possono perseguitarlo di notte o di giorno. Chi soffre questo tormento ha spesso paura di confidarlo agli altri.”

Rock Water: “Coloro che sono molto rigidi nel proprio modo di vivere. Essi si negano molte gioie e piaceri della vita perché ritengono che questi potrebbero interferire con il loro lavoro. Sono dei severi maestri di loro stessi. Vogliono essere sani, forti, attivi e fanno qualunque cosa ritengano li possa mantenere così. Essi sperano che il loro esempio inciterà gli altri ad adottare le loro stesse idee per poter essere conseguentemente migliori.”

Il tenace Faggio (Beech)
Beech: “Per coloro che sentono il bisogno di vedere maggior bontà e bellezza in tutto ciò che li circonda. Sebbene molto appaia sbagliato, sentono di avere la capacità di vedere quanto c’è di buono in ogni cosa. Beech: per essere più tolleranti, più indulgenti e per meglio comprendere le differenti vie in cui ogni individuo e tutte le cose si adoprano per arrivare alla propria perfezione finale.

Vervain: “Per coloro che hanno principi e idee ben precise, sono convinti siano giuste e molto raramente le rivedono. Essi hanno un grande desiderio di convertire tutti al loro modo di vedere la vita. Quando sono convinti delle cose che vorrebbero insegnare hanno una grande forza di volontà e coraggio. Nella malattia continuano a lottare a lungo, laddove altri si sarebbero già arresi.”

L’indistruttibile Quercia
Oak: “Per coloro che lottano e si battono con forza per guarire o per svolgere il loro lavoro. Tenteranno una cosa dopo l’altra benché il loro caso possa sembrare privo di speranza. Continueranno a combattere. Sono insoddisfatti di se stessi se una malattia interferisce con i loro doveri o con la possibilità di aiutare gli altri. Sono persone coraggiose che sanno far fronte a grosse difficoltà senza perdere la speranza né diminuire lo sforzo.”
La parte  dedicata i fiori di Bach è stata elaborata nel corsi di una serie di ritratti in collaborazione in collaborazione con: http://www.360gradifioridibach.com/

Le grafie prodotte per illustrare il post non sono necessariamente quelle utilizzate per la misurazione dei segni della stessa grafia.