L’approccio con criteri grafologici a insegne e logo aziendali, allunghi e inclinazione.

Ispirata dalla recente lettura dell’interessante opera dello psicologo e grafologo Manuel J. Moreno (Presidente dell’Istituto di Grafologia Analitica (www.istitutografologia.es), desidero parlare ancora di questo apparentemente bizzarro connubio fra grafologia (d’abitudine studio applicato alla mano-scrittura spontanea) e Grafica pubblicitaria che non solo mi pare possibile, ma addirittura auspicabile ai giorni nostri.

Come precisa lo studioso spagnolo all’inizio del primo capitolo del suo libro ...la grafologia non pretende in alcun modo sostituire le conoscenze, la creatività ed il punto di vista del grafico o del designer, ma solo mostrare o soltanto suggerire il fatto che sia il designer che il grafologo si occupano di un linguaggio universale, unico, simbolico e primordiale e che la conoscenza che ciascuna di queste discipline ha sviluppato circa detto linguaggio può arricchire e completare l’altra…

Mission dell’interessante lavoro proposto da Moreno è stabilire legami di analogia fra espressione manoscritta e creatività pubblicitaria. Lo trovo interessante e stimolante! Ne ho già parlato in un precedente post sull’argomento (http://consulenzeingrafologia.it/grafologia-e-disegno-grafico-pubblicitario/) ed ho deciso di continuare a sviluppare l’argomento, con riflessioni che non sono ancora state affrontate in lingua italiana.

Sappiamo che la grandezza della grafia è la rappresentazione spontanea del sentimento e immagine che chi scrive ha e offre di se stesso. Grande e piccolo possono essere letti anche come superiore e inferiore.

Talvolta in una grandezza media uniforme, si producono balzi improvvisi in una o più lettere, questo rappresenta il senso di distinzione e orgoglio di chi scrive, che si sente unico, fiero, orgoglioso; il cui amor proprio chiede di essere riconosciuto. Le lettere più grandi in alto pongono dunque un accento, una luce maggiore, sull’identità offerta, con lo scopo di aumentarne il valore, facendo leva sulla risposta emozionale di chi guarda.

Il famoso marchio tedesco di piccoli elettrodomestici BRAUN, presenta un carattere sobrio, dritto, ma ammorbidito dagli angoli arrotondati, che si fa corona di quella ‘A’ più alta del resto della grandezza o calibro letterale, a dare risalto al nome.

Le lettere che presentano aste superiori, come l, f, d, t….o gambe inferiori, come la stessa f (la sola lettera dell’alfabeto che coinvolga tutte e tre le zone verticali); la g, la p, la q… possono avere aste o gambe proporzionate al corpo letterale, o lunghe o, viceversa, aste o gambe troppo corte. Secondo la simbologia dello spazio l’atteggiamento che abbiamo verso l’alto riguarda la simbologia mentale, spirituale, del pensiero, e in qualche modo del pubblico o collettivo. Quello verso il basso si riferisce invece alla dimensione istintiva, inconscia, privata, persino oscura o materiale della vita. Va da se che aste o gambe proporzionate al corpo letterale siano la rappresentazione armonica della ricerca o esplorazione vitale di questi territori, per poi tornare al centro (zona media = Io), alla completezza di una vita autentica. L’appiattimento di una o entrambe queste zone può essere indice grafologico di timore che, nell’astenersi, si traveste da prudenza.

Ora, ciò di solito non si verifica nella grafica pubblicitaria che sembra preferire, piuttosto, l’elevazione delle proprie lettere e aste o l’affondo delle proprie gambe letterali:

Nel caso del logo della casa americana di computer HP, a tali estensioni, che suggeriscono l’idea di un solido ancoraggio sia mentale sia materiale, si accompagnano l’inclinazione degli assi letterali verso la destra (che corrisponde al modello americano, solitamente più inclinato di quelli europei), l’inscrizione in un cerchio (Mandala) aperto sia in zona superiore sia inferiore, in cui le aste delle lettere allungate rompono la continuità e, nel primo caso, il tutto è avvolto da una sorta di etichetta rettangolare dagli angoli smussati (su curva-angolosa scriverò in un prossimo post).

L’azienda con questo logo mostra fierezza di sé (lettere allungate), ma in modo rassicurante (cerchio e smussature) e si dichiara aperta al dialogo col proprio pubblico (idem più pendenza).

La scelta del blu oltremare o del turchese offre un senso ulteriore di dialogo pacato, incornicia in modo non aggressivo l’immagine aziendale.

(to be continued)