Letture nella scrittura

Quello che potrò fare, potrò fare
Anche se sarà esiguo come una Giunchiglia
Quello che non potrò dovrà restare Sconosciuto al possibile (Emily Dickinson)

Emily Dickinson Letture nella scrittura Nella grafia di Emily Dickinson c’è la sensibilità fine, il peso del vuoto, il silenzio dell’isolamento. L’eremitaggio in cui si costrinse, chiusa nella sua camera fino alla morte, era mediato con il mondo attraverso numerose lettere nelle quali ‘viveva’ le proprie amicizie e affetti.

Il colloquio profondo, lirico, così ispirato al mondo della natura e in particolar modo ai fiori, vive intimamente in Emily. Aveva un ‘giardino segreto’ dove viveva il talento per l’introspezione poetica: le sue creazioni, i suoi ‘parti’ erano solo suoi e dei suoi sogni.

Meditativa, riservata e schiva, per essere una donna di fine XIX secolo Emily scrive senza fronzoli e anche la grafia ha segni sobri, leggeri, ben ponderati che non tradiscono il fremito del sottile dinamismo interiore.

Emily custodisce il suo segreto e così protegge se stessa dalle asperità e dai confronti col mondo. Oltre alla lirica, usa l’ironia Emily, i giochi di parola e persino la satira, che come ci spiega Freud, possono essere sottili strumenti di difesa e potenti mezzi di comunicazione. E’ una farfalla Emily, vola tra i suoi fiori, sicuramente in un mondo fantastico, ma qualche volta sentendo il peso della sue stesse ali.

Emily Dickinson, nei FioriMeticolosamente cataloga i fiori, fermandoli sull’erbario con striscioline di carta su cui scrive diligentemente il nome botanico. Questo è il suo giardino ‘all’aperto’, per le cui cure è conosciuta e stimata, ma con la stessa cura cuce insieme, giorno per giorno, i foglietti con le poesie che verranno scoperti dalla sorella Lavinia solo dopo la sua morte. Così la farfalla americana diventerà Emily Dickinson, poetessa a pieno titolo, con l’amore per i fiori.

Emily Dickinson, nei Fiori

Dall’accurata analisi grafologica di Valeria Zacconi esce netto un ritratto emotivo che riporta subito a Water Violet, l’isolarsi dal mondo e Clematis, il rifugiarsi nel sogno. Questa poetessa vivrà lo stato Water Violet positivo solo post mortem, quando il suo talento poetico, recluso in vita nelle 4 mura della sua stanza, verrà condiviso nel mondo per sempre.

Water Violet “Per coloro che in salute o nella malattia desiderano stare soli. Persone molto tranquille, che non fanno rumore, parlano poco e in modo garbato. Molto indipendenti, capaci e fiduciose di se stesse. Sono quasi totalmente libere dalle opinioni degli altri. Sono riservate, lasciano in pace gli altri e amano andare per la propria strada. Spesso sono intelligenti e dotate di talento. La loro tranquillità e la loro calma sono una benedizione per chi le circonda.”

Clematis “Coloro che sono sognatori, assonnati, non completamente svegli e senza grandi stimoli nella vita. Persone tranquille, non davvero felici delle proprie circostanze attuali, esse vivono più nel futuro che nel presente e nella speranza di tempi migliori, in cui i loro ideali potranno realizzarsi. Nella malattia non fanno grandi sforzi per star meglio e in certi casi arrivano persino a desiderare la morte, nella speranza di tempi migliori o, forse per rincontrare una persona amata che hanno perso.”

Rock Rose “E’ il Rimedio di emergenza anche per quando sembra che non ci sia più speranza. In caso di incidenti o di malattia improvvisa o quando il paziente è molto spaventato o terrorizzato o se le sue condizioni sono così serie da provocare grande paura a chi gli sta intorno. Se il paziente non è cosciente, gli si possono bagnare le labbra con il rimedio. Può essere necessario aggiungere ulteriori rimedi come Clematis in caso di incoscienza, vale a dire uno stato di sonno profondo o Agrimony se c’è tortura mentale e così via.”

in collaborazione con: http://www.360gradifioridibach.com/

 

Le grafie prodotte per illustrare il post non sono necessariamente quelle utilizzate per la misurazione dei segni della stessa grafia.